Contrariamente alle prime notizie avute nella giornata di ieri, il numero delle vittime italiane rimaste coinvolte nell'attentato di Tunisi è, ad oggi, di quattro. Ma di soltanto due di essi si conosce l'identità: come riporta "Il Giornale", si tratta di Orazio Conte e Francesco Caldara. Il primo, proveniente da Torino, si trovava a Tunisi con la moglie, rimasta ferita, e due dipendenti del Comune di Torino, di cui non si hanno ancora notizie, per una crociera a bordo della "Costa Fascinosa", organizzata dal Cral. Francesco Caldara, pensionato di Novara, era anch'egli in crociera con la compagna, per festeggiarne il compleanno.
Partito da Savona, è rimasto ucciso colpito da alcuni proiettili dei terroristi, mentre la sua compagna, Sonia Reddi, è sopravvissuta, riportando una ferita alla spalla.
Solo una fatalità o l'insieme di varie fortunate coincidenze ha evitato che il numero di italiani coinvolti potesse essere ben più alto. Infatti, non erano scesi a terra dalla "Costa Fascinosa" trenta studenti ed i loro tre docenti dell'istituto tecnico commerciale alberghiero "Pantaleone Comite" di Maiori, in provincia di Salerno, che avevano deciso di rimanere a bordo, per godere di un po' di relax. Giorno fortunato anche per gli studenti di un liceo di Catanzaro Lido e di un'altra scuola di Vibo Valentia che, a seguito di un improvviso cambio di programma, decidevano di non partecipare all'escursione al Bardo, optando per una gita alle rovine di Cartagine.
Scampati all'attentato anche Cristina Bernardi ed il marito Domenico Brunelli, che erano costretti a rinunciare ad una visita della città, a causa di un'improvvisa indisposizione; così come i genitori di Ariel Di Porto, rabbino capo della Comunità Ebraica di Torino. Altra fortunata coincidenza anche per Antonello Tonna, il pianista che lavorava sulla "Concordia" il giorno del famoso naufragio. In questa occasione, occupato a bordo della "Fascinosa", al momento dell'attacco terroristico si trovava in un villaggio a poca distanza da Tunisi.