Ventiquattro morti, tra cui più di 20 turisti. Cinquanta feriti. E' il bilancio dell'attentato al museo del Bardo diTunisi, avvenuto oggi per mano dell'Isis. Il premier tunisino Habib Hessid ha confermato la presenza di italiani e spagnoli tra le vittime. LaFarnesina non ha ancoraancora divulgato il numero esatto. Ma fonti tunisine hanno fatto allungare a quattro la lista dei morti italiani. Ben sei i feriti. Una delle vittime è Francesco Caldara, pensionato di Novara. La tragedia poteva essere peggiore, se si conta che erano più di cento i connazionali presenti sul territorio tunisino.
Tutti partiti con la Costa Fascinosa. Molti gruppi fortunatamente avevano come destinazione altre gite e non si sono accorti di nulla. Presentealla sparatoria anche una connazionale di Torino, lesta nel chiedereaiuto: “aiutateci qui sparano tutti” il grido di Carolina Moraci.Una dipendente dell'Ufficio del Patrimonio del Comune di Torino in viaggio assieme a tre colleghi.L'attentato, secondo quanto riporta la Reuters, sarebbe statosventato alle 14, quando alcune fonti locali avrebbero sentitol'arrivo delle ambulanze.
Situazione sotto controllo
Secondo il direttore del Museo lasituazione sarebbe sotto controllo ma non ci sarebbero dati precisisul bilancio dei feriti. Secondo alcune stime erano almeno 200 ituristi all'interno del museo. La Farnesina ha dichiarato che almomento dell'attentato erano tre i bus turistici presenti in zona.
Inosti concittadini erano sbarcati da poche ore a Tunisi da unaCrociera della Costa Fascinosa. Partita da Palermo e diretta a Palmadi Maiorca. Uno degli attentatori, uno studente di 22 anni, è statoarrestato dalle forze dell'ordine. Gli altri due sarebbero statiuccisi. Non è chiaro se fossero presenti altri due attentatori, poi riusciti a scappare.
L'attacco
Tutto è avvenuto in modo tempestivo.Tre (o cinque) uomini vestiti da militari hanno cercato di introdursi all'interno delParlamento tunisino, dove si stava discutendo delle leggi antiterrorismo. Fallito l'ingresso i tre armati di kalashnikov si sonointrodotti nel museo del Bardo, il più famoso della Tunisia, situatonelle immediate vicinanze del Parlamento.
Un inferno secondo quantoriportato da alcuni testimoni. Alcuni parlamentari hanno sentitodegli spari, e hanno subito lanciato l'allarme. Ma secondo alcunefonti locali i boati sono da ricondurre alle forze dell'ordine chehanno sparato fuori dal museo e non all'interno.
L'ombra dell'Isis
Sull'attentato c'è l'ombra dell'Isis.Immediata è stata la rivendicazione da parte dei jihadisti. Ilmotivo dell'attacco, qualora fosse confermata la pista Jihadista,sarebbe da ricondurre ad un'operazione anti-terrorista da parte delleforze di polizia tunisine, che ieri ha sgominato una cellulajihadista nella periferia nord di Tunisi. Una vendetta quindi secondo quanto riporta la tv araba al Hadat, che non ha riportato la fonte della notizia.
Tunisia sicura...
La Tunisia ha da tempo intrapreso uncammino verso la Democrazia. Nonostante l'immediata vicinanza con laLibia, prima di oggi, la Tunisia era considerata un Paese nonsoggetto ad attentati. Tanto che il ministro del turismo SelmaEllouni Rekik, aveva lanciato un appello ai visitatori stranieri: "laTunisia è un Paese sicuro che può essere visitato tranquillamente".