La frana di Caltavuturo, ex roccaforte araba in provincia di Palermo alconfine tra Scillato e Castellana Sicula che ha interessato il trattoautostradale che collega Catania al capoluogo isolano , non sembrerebbe esserel'unico episodio di smottamento e crollo in terra di trinacria. Stando a - LaRepubblica -  oltre al cedimento delpilone sulla carreggiata A19 che ha interrotto così il flusso automobilisticogiornaliero, dirottando verso statali abbandonate a se stesse, si ricordano altri crolli come quelli del2013 nella statale che collega Agrigento e Sciacca e poi il collassamento di unviadotto al confine tra Licata e Canicatti , sempre nel cuore della città deitempli.

Di recente ha suscitato clamore e stupore il dissesto del viadottoScorciavacche, sempre sulla statalePalermo-Agrigento, crollato una settimana dopo dall'inaugurazione.

2 Febbraio 2013 - Due anni fa il Viadotto Verdura che interessa la cittàdi Agrigento con la limitrofa Sciacca, aveva subito una spaccatura interna ,provocata da un presunto avallamento di cui già ne era a conoscenza l'Anas ,che aveva mandato sul posto alcuni vigili del fuoco per il ripristino dellarete stradale. Fortunatamente in quella circostanza non ci furono feriti, pervia della chiusura della carreggiata, probabilmente già si temeva il peggio. Ipaesi più danneggiati furono allora Ribera e Burgio.

7 Luglio sfiorata la tragedia - Sul viadotto Petrulla che collega Campobellodi Licata a Canicatti rimasero coinvolte sei persone, vittime del cedimento deltratto rettilineo del percorso , che aveva portato a diversi tamponamenti.

Stando alla ricostruzione del fatto, pareche le carreggiate del viadotto, dall'alto si piegarono verso il basso, causandonon una crepa, peggio, uno scavo interno all'asfalto.

Nefasti ottimismi pre-natalizi - Una settimana dopo l'inaugurazione, ilponte Scorciavacche che collegava Palermo ad Agrigento crolla come un castellodi sabbia.

E' la breve storia dell'ennesimo ambizioso progetto, che in Siciliacela lavori sventurati. Una parte della carreggiata del ponte, il 1 Gennaio del2015, subì una spaccatura che causò il crollo della restante parte. Arealizzare il progetto era stata la 'Bolognetta scpa' che si era attivata per la realizzazione delviadotto assieme ad altre compagnie d'impresa.

Disarmante la maniera in cui erasprofondata in fondo l'arteria della carreggiata.

Una Sicilia sempre più naufraga - Dal fronte nazionale arrivano leretoriche parole di capi di stato e ministri, che con fermezza denunciano icrolli , imputando la colpa alle imprese locali. La sensazione è che nelterritorio siculo , sempre più naufrago rispetto al resto del mondo, non ci siala professionalità adeguata nel portare a termine i progetti a breve termine.Il disastro dei crolli testimonia come la costruzione delle diverse strade,durata per anni, non sia solo il risultato di un 'difetto nell'esecuzione', maci sia di più. La frenesia ultima nel completare i lavori oltre la scadenza, èuno dei fattori che contribuisce al fallimento di un progresso nei servizi.