Non era mai successo a Reggio Calabria che la messa in suffragio di Benito Mussolini fosse sospesa. Giuseppe Fiorini Morosini, attuale Vescovo di Reggio Calabria - Bova, sollecitato dal neo sindaco pidiessino Giuseppe Falcomatà, contrario per principio alla manifestazione religiosa in memoria del Duce, ha sospeso la celebrazione della Santa Messa in suffragio del defunto Benito Mussolini che doveva essere officiata nella chiesa di San Giorgio al Corso in Reggio Calabria oggi 28 aprile.
La messa in memoria di Mussolini si è sempre svolta
Una messa in suffragio di Benito Mussolini si è sempre svolta sin dal primo anno dalla sua morte, nella storica città di Reggio Calabria, nota per il grande attaccamento dei suoi cittadini alla politica di destra.
I famosi moti di Reggio del 1970 ne sono una palese testimonianza. Al grido di "boia chi molla" i fascisti del tempo si difendevano dalle cariche dei celerini, durante le manifestazioni di protesta a difesa della spoliazione del titolo di città capoluogo di regione, assegnato in seguito, nonostante le proteste dei reggini, alla città di Catanzaro. Il 28 aprile di ogni anno si è sempre celebrata nel massimo rispetto religioso e nella massima compostezza degli organizzatori quella che è diventata negli anni una sempre più sentita e partecipata funzione religiosa in memoria della buonanima.
Mai si sono verificati atti di violenza durante la cerimonia religiosa
La compostezza dei simpatizzanti della destra in occasione del tradizionale rito religioso è sempre stata vista di buon occhio anche dai vertici politici nazionali che sono sempre stati presenti alla funzione, caratterizzata proprio dall'esemplare senso civiltà e di rispetto sia per il luogo sacro sia per tutti i presenti.
A onor del vero, bisogna dire che spesso tra i banchi della Chiesa di San Giorgio al Corso si contavano personaggi politici anche di schieramenti avversi alla destra, ma che per l'occasione non esitavano a pregare insieme con grande senso di rispetto per l'anima di Benito Mussolini.
La cittadinanza di Reggio Calabria non ha gradito il gesto
La decisione di Monsignor Morosini di sospendere la celebrazione per i settant'anni della morte di Mussolini avrà sicuramente delle gravi ripercussioni di natura sociale e politica; già per le strade principali della città non si parla d'altro e altrettanto stanno facendo i frequentatori dei social che dalle esternazioni pubblicate si comprende subito la grande delusione e la rabbia nei confronti del neo sindaco Giuseppe Falcomatà, il quale è riuscito a convincere (non si sa come ndr) l'Arcivescovo a sospendere la funzione.
Papa Francesco sarà informato del fatto?
Alcuni cittadini sdegnati dal comportamento dei due più autorevoli rappresentanti istituzionali cittadini, hanno dichiarato di voler comunicare l'avvenimento a Papa Francesco. Questa volta sembra proprio che Sindaco e Vescovo l'abbiano combinata veramente grossa. Per la prima volta nella storia Peppone e Don Camillo si sono schierati dalla stessa parte.