La realizzazione della nuova fiera in località Arghillà aveva come obiettivo la costruzione di una struttura destinata a ospitare in prevalenza manifestazioni espositive legate alla produzione e ai servizi dei settori economici ma anche di eventi di altro genere: convegni; avvenimenti artistici e musicali. Sfruttando, a partire dalla localizzazione scelta, anche le sinergie con l'adiacente parco "Ecolandia". La nuova fiera di Arghillà sarebbe dovuta essere il volano dell'economia e del miglioramento della vivibilità nella zona periferica Nord che, al momento, versa in uno stato di abbandono ambientale e di degrado anche sociale paragonabile a quello delle favelas brasiliane.

Il "complesso fieristico", progettato dall'A.T.I. Gregotti Associati International S.p.a. con sede a Milano, presentato a Venezia in occasione di "Urbanpromo 2006", doveva svilupparsi su una superficie coperta adibita ai soli padiglioni di 2.500 mq.; oltre una sala per le piccole esposizioni di 220 mq. e una per le conferenze stampa di 130 mq. La sala convegni avrebbe avuto una capienza di 300 posti a sedere e il ristorante-caffetteria 150 posti.

Il costo dell'opera, finanziato dalla legge 246/1989, articoli 2 e 3 - dalla legge 295/1998 - dalla legge 388/2000 e dalla legge 350/2003, era stato computato in 12,5 milioni di Euro che, il neo Sindaco di Reggio Calabria vorrebbe stornare, utilizzandoli per altri interventi e non per la realizzazione della fiera.

Tradendo così le aspettative dei residenti del popoloso quartiere periferico Arghillà, ai quali, durante la campagna elettorale il candidato del centrosinistra Falcomatà aveva promesso il massimo dell'impegno per la realizzazione della fiera, in tempi brevi.

L'idea del rilancio economico e sociale del rione Arghillà, sfruttando i fondi del "Decreto Reggio" partì durante la prima legislatura dell'ex sindaco Giuseppe Scopelliti.

La prima Commissione, allora presieduta dal Consigliere Paolo Gatto, relatore del progetto, espresse in merito alla realizzazione della Fiera di Arghillà, parere favorevole all'unanimità. Indicando nel 2010 l'inizio dei lavori che mai iniziarono; nonostante fosse stata la stessa Giunta di Centrodestra a proporre il progetto.

La notizia della proposta azzardata dal Primo cittadino di Reggio Calabria, di non voler più far costruire l'edificio fieristico, sta mettendo in subbuglio, oltre che gli abitanti del rione Arghillà, tutte le forze politiche di opposizione e le associazioni culturali del territorio che tanto speravano in questa realizzazione, al fine di ottenere un miglioramento sia economico sia sociale della zona. Non dimenticando che il progetto definitivo dell'opera è venuto a costare 820 mila euro, pertanto, non realizzando più il manufatto, significherebbe aver bruciato una somma considerevole di denaro pubblico, per nulla!

Considerando le iniziative impopolari che il neo sindaco di centrosinistra Giuseppe Falcomatà sta collezionando in questi primi mesi di mandato, probabilmente saranno in molti a pentirsi di averlo votato.