Sul ragazzo di ventidue anni, arrestato martedì 19 maggio 2015, ci sono nuove piste che gli investigatori hanno individuato. Ma nulla ancora è dato per certo: sono soltanto dichiarazioni piene punti di domanda e pezzi di puzzle da mettere assieme. Secondo il Ministero dell'Interno tunisino, il ragazzo sarebbe uno dei terroristi della strage avvenuta il 18 marzo 2015 al museo del Bardo. Si presume che quel giorno ebbe un ruolo fondamentale, quello di autista del commando; infatti, alcune fonti investigative rivelano che Touil, prima dell'attentato, si sarebbe allenato in uno dei campi d'addestramento appartenenti all'Isis presente il Libia.

Sono dichiarazioni che non combaciano con quello che raccontano i genitori del ragazzo; inoltre sono state prese in considerazione altre testimonianze fatte da alcuni detenuti, forse cinque, interrogati dopo il loro ritorno dalla Libia e che avrebbero fatto, nelle loro testimonianze, il nome di Touil.

Proprio mercoledì 27 maggio 2015 Touil ha ricevuto in cella la visita della madre alla quale ha rivelato di aver venduto il suo passaporto prima di partire dalla Libia. Da ora in avanti la faccenda del passaporto è passata in primo piano per gli investigatori. Forse si sta accusando il ragazzo sbagliato, infatti si pensa ad uno scambio di identità. Il padre di Touil racconta che il figlio era partito dal Marocco con un volo low cost e che ha venduto il passaporto solo per una questione di soldi.

Adesso il ragazzo tunisino si trova in isolamento al carcere di Opera: esce dalla sua cella solo quando è possibile. Insomma, vive una vita tranquilla all'interno del carcere. Secondo le testimonianze ascoltate in carcere, gode di buona salute e a volte osserva con tranquillità le partite di pallone tra detenuti.

Nei suoi interrogatori Abdel Majid Touil ripete di non avere nulla a che fare sia con la storia dell'attentato sia con tutte le accuse che lo rendono colpevole, ma la moltitudine di dubbi passa nelle teste dei magistrati tunisini che si chiedono chi è in realtà il ragazzo.