La morte di Domenico Maurantonio è stata una disgrazia. Gli studenti del liceo scientifico Ippolito Nievo non hanno voglia di parlarne. I giornalisti cercano di saperne di più da chi conosceva bene il giovane, ma i commenti sono pochi e piuttosto sommari. C'è chi se la prende proprio con gli organi di stampa e con la televisione ('Avete scritto solo cazzate...Ma quale omertà? Dovete solo vergognarvi'), c'è chi, invece, lo dice chiaramente: 'Non parliamo, ci hanno ordinato di stare zitti'. Si sente anche questa frase: 'A diciannove anni, ormai sei maggiorenne e quindi..', parole emblematiche di chi si è fatto un'idea ben precisa di cosa possa essere successo quella notte all'Hotel Da Vinci di Bruzzano.

La preside dell'Istituto: 'Dobbiamo fare silenzio, ci è stato ordinato'

Anche la preside dell'Istituto scappa via, dicendo di non potersi fermare a parlare per via di un importantissimo impegno. La dirigente è stata al centro delle polemiche nei giorni scorsi per aver tirato fuori la storia della presenza di uno slavo in quell'albergo, difendendo oltre modo il liceo scientifico 'Ippolito Nievo', frequentato dalla 'migliore borghesia'.  
La preside Maria Grazia Rubini non ci sta, affermando di non aver detto quelle cose e che avrebbe voluto smentire quell'intervista. Dice che la sua casella email si è riempita di messaggi sprezzanti e che anche lei ha dei superiori. 'Abbiamo ricevuto un ordine dall'alto' sottolinea la preside dell'Istituto frequentato da Domenico Maurantonio 'dobbiamo fare silenzio'

La madre di Domenico: 'Mio figlio l'avrebbe fatto...'

Si è parlato di 'Un malore mal gestito' ma la madre di Domenico Maurantonio non può credere che si sia trattato di una 'disgrazia': la signora Antonia Comin è un'insegnante di italiano e latino in un'altro Istituto di Padova, quindi conosce bene ciò che accade fra studenti, durante le gite scolastiche.
La donna, come madre e come insegnante, ha supplicato i compagni di classe di Domenico di raccontare agli inquirenti ciò che sanno perchè 'Domenico l’avrebbe fatto...'. Il clima è di quelli surreali, un misto di silenzi e vergogne, come quelle del messaggio WhatsApp che qualcuno avrebbe inviato, raccontando la 'sua verità'. 
Ci piacerebbe conoscere l'opinione dei nostri lettori, soprattutto di chi vive la scuola e queste realtà quotidiane che spesso si trasformano in tragedia, ma anche l'opinione di tutti i genitori, spesso in ansia per ciò che di terribile potrebbe accadere.