Nuova ondata di violenza avvenuta venerdì nel nord dell'Iraq ad opera dei miliziani jihadisti dello stato islamico.Secondo la BBC le vittime, almeno 300, appartenenti alla minoranza Yazida, sarebbero state orribilmente uccise e successivamente gettate in un pozzo. La mattanza, che il Vice-presidente Osama al-Nujaifi ha definito "orribile e barbarica ", è avvenuta nel distretto di Tal afar, luogo peraltro non nuovo ad accadimenti simili.
Attraverso un proprio comunicato lo Yazidi Progress Party rende noto che le vittime farebbero parte di un numeroso gruppo di ostaggi catturati lo scorso anno nella regione del Sinjar e chiede alle forze curde e irachene di fare il possibile per liberare gli Yazidi ancora nelle mani dei miliziani islamici al fine di evitare ulteriori uccisioni.
La strage è stata confermata anche dal governatore della provincia irachena di Nineveh, Aseel al-Nujaifi, secondo il quale senza un fermo e risolutivo intervento della comunità internazionale l'Iraq è condannato ad essere testimone di continue ed assurde stragi di innocenti considerati infedeli dagli jihaidisti dell'Isis.
Strage di soldati iracheni ad opera di un kamikaze
Intanto continua a scorrere il sangue in tutto il Paese: Almeno 16 militari iracheni, da settimane impegnati nella difesa di uno dei più grandi e strategici impianti di raffinazione del Paese, non lontano da Mosul, sono morti per opera di un miliziano islamico che si è fatto esplodere, mentre tre miliziani governativi e tre miliziani lealisti sono stati uccisi a Germa, a Ovest della capitale.
I miliziani controllano da settimane gran parte dell'impianto petrolifero, sito a Baaj, tenendo in assedio i militari iracheni dopo essere riusciti a tagliargli le linee di rifornimento.
Altri sei militari invece sono stati vittime di un secondo attentato kamikaze a Ovest di Baghdad, avvenuto nelle stesse ore della visita a sorpresa nella capitale irachena del premier canadese Stephen Harper, ricevuto dal premier iracheno Haidar al Abadi per parlare del sostegno del Canada alla coalizione internazionale contro lo stato islamico guidata dagli Stati Uniti.