Un comunicato emanato dalla segreteria della Conferenza di Parigi annuncia che il supporto all'Iraq sarà concesso "in linea con le necessità espresse dalle autorità irachene, nel rispetto del diritto internazionale e senza mettere a rischio la sicurezza della popolazione civile", e che l'impegno ad appoggiare il governo iracheno sarà garantito compreso di un "adeguato aiuto militare". La coalizione è quindi pronta, adesso, dopo l'assenso della politica e della diplomazia, la parola passa alle armi.

La posizione dell'Italia

Anche l'Italia si assume un ruolo oggettivo nella strategia antiterroristica contro gli jihadisti del neo costituito califfato islamico, il ministro Federica Mogherini ha illustrato lo scenario da perseguire: "tutelare le minoranze religiose ed etniche e prevenire il terrorismo".

L'appoggio italiano, però non prevede alcun supporto aereo, il capo della Farnesina ha fatto presente che l'Italia ha fornito armi, con l'invio di due C-130 nell'area di Erbil, nel Kurdistan iracheno, nella scorsa settimana.

Iran non vuole collaborare con gli USA

Diversa la posizione dell'Iran, che ha fatto sapere di "voler proseguire nel dialogo diplomatico", senza alcun coordinamento di tipo militare. L'Iran quindi respinge l'interesse a cooperare con le parole pronunciate dalla massima autorità del paese Ali Khamenei: "Gli Usa attraverso il loro ambasciatore in Iraq ci hanno chiesto di cooperare contro lo Stato Islamico. Ho rifiutato perché hanno le mani sporche". Lo scenario potrebbe complicarsi nelle relazioni tra Usa e Iran a seguito di queste affermazioni.

Reazioni incrociate dopo la decapitazione di Cawthorne Haines

"Un omicidio ignobile, rivoltante" cosi Cameron, dal Regno Unito, ha commentato la decapitazione dell'ostaggio britannico David Cawthorne Haines, scomparso in Siria circa un anno fa per mano dell'Isis. In messaggio ufficiale, Cameron ha definito gli jihadisti "mostri, non musulmani" e ha garantito: "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per dare la caccia agli assassini".

Anche Londra, da come appare, è pronta a fare il muso duro contro il califfo ed i suoi miliziani. La decapitazione del cittadino britannico è stato motivo di una serie di incontri con i vertici militari per lo studio di una strategia ulteriore nello sradicamento dello Stato Islamico.