E' sicuramente una giornata importante per i tassisti in Italia: il Tribunale di Milano ha accolto, con ordinanza, il ricorso cautelare e urgente proposto da un gruppo di tassisti, che hanno richiesto il blocco urgente della popolare app Uber Pop.

Si tratta di una prima battaglia vinta contro Uber, dopo una serie di sentenze a suo favore emesse recentemente dal Giudice di Pace di Genova e dal Giudice di Pace di Torino.

Uber Pop: cos'è e come funziona

Vediamo, prima di tutto, cos'è l'app Uber Pop e quali sono le sue caratteristiche.

L'app consente, in sostanza, di diventare (in pochi e semplici passaggi) autista per conto di Uber.

I requisiti richiesti sono, infatti, i seguenti:

  • Possesso e intestazione di un'autovettura di medie o grandi dimensioni immatricolata al massimo da 8 anni, con 4 posti e in ottime condizioni esterne e interne;
  • Possesso di polizza assicurativa a favore dei passeggeri;
  • Possesso di patente di guida da almeno 3 anni;
  • Nessun precedente penale.

Come si può, vedere, si tratta di requisiti comuni a molti automobilisti.

Non devono essere, peraltro, sostenuti i costi ai quali sono soggetti coloro che guidano i taxi, e questo consente di poter applicare tariffe inferiori ai passeggeri, falsando la concorrenza.

E' prevista, infatti, una tariffa base pari a 2 Euro, cui si aggiungono (a scelta) 0,20 centesimi al minuto o 0,35 centesimi per ogni chilometro percorso. In caso di cancellazione di una corsa, è prevista l'applicazione di una tariffa fissa pari a 5 Euro.

Le motivazioni del Tribunale di Milano: è concorrenza sleale. La reazione del Codacons

Il ricorso cautelare e urgente è stato proposto, per competenza, dinanzi alla Sezione specializzata per le Imprese del Tribunale di Milano.

Il giudice ha accertato che il servizio fornito da Uber mediante l'app Uber Pop costituisce un'ipotesi di concorrenza sleale.

Nell'ordinanza, come riportato dal Sole 24 Ore, si legge che "La mancata soggezione degli autisti Uber Pop ai costi inerenti al servizio taxi consente l'applicazione di tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico e non praticabili da tassista. L'illecito sviamento così determinato di fatto comporta dunque un'alterazione dell'adeguatezza del tariffario imposto ai tassisti".

Il Giudice meneghino ha aggiunto che la concorrenza sleale di Uber comporta un aumento incontrollato dell'offerta e incide, altresì, sul reddito percepito dai suoi autisti i quali, peraltro, non sono soggetti ai medesimi obblighi degli altri tassisti (uno fra tutti, l'obbligo di rispettare il turno prefissato anche se in quell'orario vi è una minore domanda del servizio).

Il Tribunale di Milano, con l'ordinanza di accoglimento del ricorso dei tassisti ha ordinato il blocco dell'app Uber Pop e l'inibizione del servizio offerto su tutto il territorio nazionale entro 15 giorni dal provvedimento. In caso contrario, saranno applicate penali.

Va, tuttavia, precisato che il provvedimento può essere impugnato da Uber.

La decisione del Tribunale di Milano è stata bocciata dal Presidente del Codacons Carlo Rienzi, che ha parlato di restrizione della concorrenza e di conseguente danno per il consumatore, il quale è soggetto alle tariffe più elevate normalmente offerte per il servizio di taxi. Il servizio offerto da Uber dovrebbe invece essere integrato nel sistema legislativo italiano, rendendolo legale.

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