Inizierà il prossimo uno luglio il processo a Michele Buoninconti accusato di aver assassinato la moglie, Elena Ceste, lasciandola poi a marcire nei pressi del Rio Merse a poche centinaia di metri da casa. Originaria di Costigliole d'Asti, Elena aveva 37 anni: al momento del ritrovamento il corpo della donna era senza vestiti e recava già i segni della fase di decomposizione. Le ultime news sulla morte di Elena Ceste aggiornate ad oggi 9 giugno si riconnettono dunque a quelli che saranno i protagonisti del processo che dovrà stabilire la verità: l'imputato, il Buoninconti, sarà assistito dai legali Chiara Girola e Massimo Tortoroglio, il pm sarà Laura Deodato mentre la famiglia Ceste parteciperà come parte civile e sarà rappresentata dagli avvocati Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia.

Il processo si svolgerà con il rito immediato, a presenziare il giudice Roberto Amerio. A divulgare l'elenco dei legali e ad ufficializzare la data di avvio del processo è stata l'ANSA.

Notizie e ultime novità Elena Ceste, news oggi 9 giugno: ufficiale il rito abbreviato per Michele Buoninconti, è lui il vero colpevole?

Sebbene la verità sia ancora tutta da svelare (la presunzione di innocenza continuerà a persistere sin tanto che non si sarà arrivati a giudizio) l'ufficializzazione dell'avvio del processo contribuisce a mettere un primo importante punto. Le ultime news sulla morte di Elena Ceste relative ad oggi 9 giugno non possono dunque non tornare a concentrarsi sui momenti salienti di una vicenda che ha vissuto parecchi colpi di scena. A cominciare dai vari passaggi a vuoto del marito della vittima, Michele Buoninconti, che in più di un'occasione si è tirato la classica zappa sui piedi. L'uomo è stato visto ridere una volta appreso della scomparsa della moglie, ha mostrato preoccupazione per una semplice opera di bonifica del Rio Mersa che solo dopo avrebbe accidentalmente portato alla luce il cadavere della moglie e per finire ha fatto delle avances a diverse donne mentre Elena risultava scomparsa. Donne che tra l'altro erano anche in vista come la giornalista del settimanale Giallo che si recava a casa sua per intervistarlo. Testimonianze, racconti di soggetti terzi, prove e messaggi scritti da Elena stessa hanno confermato come la povera Ceste vivesse segregata in casa. Impossibilitata ad uscire, incapace di poter vivere la propria vita e di poter frequentare la cerchia di amicizia creata al di fuori del matrimonio. Un legame quello col marito logoro da tempo che l'aveva portata a considerare di andare via. 'Resisto per il bene dei miei figli' ha scritto Elena in uno degli ultimi messaggi prima di morire. I figli della coppia, proprio loro, sono forse la vittima più immediata di un delitto che è divenuto dramma prima e tragedia familiare poi. A questo punto non resterà che seguire gli esiti del processo: se desiderate rimanere aggiornati su questi e altri fatti di cronaca nera vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.