Il giornalista Carlo Palumbo ha pubblicato sull'ultimo numero della nota rivista Grand Hotel, un articolo riguardante il caso Rattenbury, on delitto compiuto nel 1935. Il fatto accadde in Inghilterra, Francis Rattenbury, un noto architetto in carriera, venne assassinato a colpi di martello nel suo salotto di casa. Il signor Rattenbury conobbe Alma Woolf, una giovane, bella e leggiadra concertista e fu subito colpo di fulmine, i due si sposarono, ma l'idillio durò poco. La bella Alma iniziò infatti un amore clandestino con George lo chaffeur. Francis iniziò a provere un giustificato sentimento di gelosia a questo punto.

Francis ed Alma abitavano nella lussuosa residenza di Villa Madeira, luogo del delitto peraltro, l'edificio si trova tuttora a Bournemouth.

L'arresto di Alma

A trovare il corpo massacrato dell'architetto fu la cameriera Irene, in quel momento in casa, si trovava la stessa Alma, che stava dormendo al piano di sopra. La donna fu trovata in uno stato di confusione ed ubriachezza, alla fine si autoaccusò affermando: "Sono stata io, ho ucciso mio marito, ma solo perchè lui mi ha chiesto di farlo". E così venne arrestata. I detective che indagarono sul caso, sequestrarono alcuni effetti personali della donna, tra cui una borsa ed un ombrello. C'è da dire che dall'unione tra Francis ed Alma, nacque un bambino, che fu chiamato John.

Rattenbury, per sposare la bella Alma, divorziò da Florence Nunn dopo 25 anni di matrimonio (dalla prima moglie, l'uomo ebbe due figli Frank e Mary). Anche Alma era divorziata ed aveva anche lei un figlio dal precedente matrimonio, Christopher. Rattenbury aveva diseredato Frank e Mary, nominando John e Christopher suoi eredi universali.

All'inizio furono sospettati proprio i due figli diseredati per l'assassinio dell'architetto, un delitto dovuto quindi ad una vendetta personale. Questa ipotesi in realtà, fu sostenuta anche dalla stessa Alma prima di autoaccusarsi.

Colpo di scena finale

Alla fine accadde un colpo di scena: l'autista di Francis, George Stoner, confessò di essere stato lui l'assassino dell'architetto.

Stoner, infatti, dichiarò di essere l'amante della Woolf e di aver ucciso il suo datore di lavoro, per un impeto di gelosia. Nonostante ciò, la donna fu comunque processata assieme a George, in quanto si sospettava fosse lei la mente del delitto. Alla fine Stoner fu riconosciuto colpevole dell'omicidio di Francis Rattenbury e venne condannato a morte. Fu creata anche una petizione per salvare l'uomo dalla severissima condanna, alla fine, la pena di morte fu commutata in ergastolo.

Epilogo dei fatti

Quando esplose il secondo conflitto bellico, George fu graziato, ma in cambio dovette arruolarsi nell'esercito. L'uomo morì nel 2000, all'età di 83 anni. Alma invece fu assolta e la sua storia ispirò anche un telefilm, Cause cèlebrè, interpretato dall'attrice Helen Mirren. Alla fine la donna si suicidò per il forte senso di colpa. Il suo corpo fu ritrovato sulle rive del fiume Stour: la Woolf si pugnalò al cuore.