Continuano ad arrivare nuovi aggiornamenti sul caso di Cronaca Nera più seguito dell'anno; stiamo parlando della mamma di 45 anni scomparsa misteriosamente dalla sua abitazione di Costigliole d'Asti il 24 gennaio 2014. Questa mattina è iniziato il processo con il rito abbreviato per il marito Michele Buoninconti, unico indagato e accusato dell'omicidio della moglie Elena Ceste.

Il corpo della donna è stato ritrovato dopo un anno dalla scomparsa a pochi chilometri dalla casa dove viveva con i suoi figli. Il processo al marito, che continua a dichiararsi innocente, si svolgerà a porte chiuse e con il rito abbreviato e, qualora venisse condannato, potrà contare su un terzo di sconto di pena.

Elena Ceste, i tabulati telefonici al centro della disputa legale

La prima udienza del processo al 45 enne si è basata soprattutto sulle false dichiarazioni e sui tabulati telefonici che inchioderebbero il marito. Inoltre, secondo l'accusa, il movente del delitto sarebbe passionale. Michele Buoninconti, in preda alla gelosia, avrebbe strangolato la moglie Elena Ceste e occultato il cadavere nel canale.

Secondo la Procura il marito sbarra è stato incastrato dalle numerose contraddizioni, dalle svariate e bizzarre dichiarazioni, che hanno scioccato anche l'opinione pubblica, e hanno infangato la reputazione della moglie e madre dei suoi tre figli, ma sopratutto dalla prova indiziaria fondamentale che sono le celle dei tabulati telefonici che lo inchioderebbero sul luogo dove è stato ritrovato del cadavere di Elena Ceste nel canale del rio Mersa.

Il legale della famiglia Ceste ha dichiarato ai microfoni di SkyTgCom 24 che i genitori di Elena, costituitisi parte civile, sono molto provati e non riescono a capire come Michele abbia potuto togliere la madre ai suoi tre figli, inoltre secondo alcune indiscrezioni che sono trapelate in aula durante le due ore di udienza, l'ex vigile del fuoco non li avrebbe mai guardati, tuttavia la prossima udienza è stata fissata al 22 luglio.

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