Un proclama dello Stato Islamico ha riferito di aver distrutto una nave della marina egiziana al largo della costa, con un missile. Il breve comunicato è stato pubblicato su un account Twitter notoriamente legato al gruppo di terroristi. L'autenticità della dichiarazione non può essere verificata, ed è stata accompagnata da foto che pretendono di mostrare un missile che sta volando verso la nave, e poi l'esplosione ed un fumo nero. Da questo momento ci sono dei filmati presi da terra che fanno vedere la nave che sta bruciando, ed i soccorsi.

La nave in questione a quanto pare, sarebbe una motovedetta o una nave di sorveglianza elettronica ormeggiata ad una boa.

La distanza dalla costa sarebbe stata da uno a due miglia, ovvero da un chilometro e mezzo a 3 chilometri circa. Quali missili potrebbero raggiungerla da terra?

Accantoniamo tutti i missili antinave per definizione, che sono grandi, costosissimi (anche se questo potrebbe non essere un problema) e lanciati da un aereo o da un'altra nave. Questi avrebbero causato più danni e probabilmente lasciato una scia dei gas di scarico ben visibile. Lasciamo stare i razzi balistici commerciali o autocostruiti tipo i Qassam, senza guida, non troppo potenti che non avrebbero potuto di sicuro colpire una nave, anche se all'ancora.

Rimangono da analizzare i missili piccoli, trasportabili, ideati per attaccare i carri armati, come alcuni esperti avrebbero affermato, con un sistema di guida Saclos (Semi-Automatic Command to Line Of Sight) tramite filo o via radio o tramite un puntatore laser.

I missili in questione potrebbero essere 2, i Tow americani in possesso anche dell'esercito italiano, ed i Kornet russi. La loro gittata utile, fino a 5 km, avrebbe potuto raggiungere la nave agevolmente. Queste, principalmente per il razzo russo, sono armi che potrebbero essere state acquistate sul mercato clandestino dalle truppe del califfato, che ben sappiamo hanno a disposizione molto denaro.

Ma ci sono molti interrogativi su come sia accaduto il fatto. Analizziamo quali sono.

  • Non ci sono filmati del razzo in volo, ma solo un'immagine che potrebbe essere stata elaborata con Photoshop;
  • Non ci sono scie del motore-razzo;
  • Nessuno ha visto partire il missile, anche se potrebbe essere stato lanciato da una postazione nascosta o mimetizzata;
  • I danni causati alla nave non sono stati elevati, con nessuna vittima, eppure la foto dell'esplosione sembra essere causata da un esplosivo molto potente.

La conclusione che possiamo trarre è che, senza ulteriori prove sembra che non sia stato un missile a colpire la nave.

Non sembra un'idea peregrina, considerando che l'Isis sta facendo un enorme lavoro dal punto di vista mediatico spacciando filmati e foto visibilmente taroccate. Però la nave è saltata in aria veramente, o almeno sembra. Ipotizziamo allora che l'esplosione sia stata causata da una bomba a bordo di una nave senza equipaggio, forse per lanciare un messaggio per aumentare il livello di allarme ed intimorire i Paesi occidentali affinché aiutino l'Egitto. In questo caso si tratterebbe di un finto attentato, magari nei confronti di una nave che doveva essere distrutta.

Qualunque sia il motivo, restano ancora interrogativi che però non dovrebbero portare ad avere più paura, in un momento in cui sembra si sia vulnerabili agli attacchi terroristici. C'è come al solito molta propaganda, ma aspettiamo i risultati delle analisi che verranno fatte a bordo di quel che resta della nave. Sapere ad esempio il tipo di esplosivo impiegato aiuterebbe e capire come si sono svolti veramente i fatti.