Il premier egiziano Ibrahim Mahlab ha affermato ufficialmente che l'Egitto è in stato di guerra.

Suddetta dichiarazione segue il cruento scontro avvenuto nel nord del Sinai, zona in cui lo Stato Islamico ha colpito la città egiziana di Sheikh Zuweid. Non si è trattato di un saccheggio o di una devastazione generale. Nessun attacco diretto contro la popolazione civile insomma. L'attacco è avvenuto in un puro e rigoroso stile militare. I leoni del Califfato hanno colpito contemporaneamente più di quindici postazioni e check-point dell'esercito e della polizia egiziana.

Granate, armi leggere e pesanti, hanno permesso agli affiliati dell'Isis di assumere il controllo totale di alcuni dei punti attaccati. A tal proposito, TgCom24 parla anche di bandiere nere dell'Isis sventolanti per più ore in diversi quartieri della città.

Bilancio vittime

Secondo IlMessaggero il numero delle vittime è aggiornato a 72. Tra le vittime ci sarebbero anche 10 ufficiali dell'esercito, oltre ad altri 80 feriti. I jihadisti dell'Isis uccisi sarebbero invece 50, morti durante un bombardamento. Fatta eccezione per questi numeri oramai certi, è ancora troppo presto per fare un bilancio definitivo, non sappiamo in quale momento tutto sarà realmente finito.

Chi sono gli affiliati

L'offensiva verso polizia ed esercito egiziano è stata scagliata da gruppi terroristi definiti "filo Isis", la formazione Ansar Beit al-Maqdis. Questo è uno di quei dettagli che fa la differenza tra Isis e al-Qaeda, la vocazione integrativa e interattiva. L'immagine del presente articolo permette di constatare l'estrema vicinanza tra la città assediata di Sheikh Zuweid e il territorio di Israele. Lo stesso premier israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso grande preoccupazione per l'estrema vicinanza dei jihadisti dello Stato Islamico ai confini del territorio di Israele.

Non si tratta nemmeno di una vuota preoccupazione, considerato il fatto che lo Stato Islamico ha minacciato Israele in questi stessi giorni dichiarando che "Sradicheremo lo Stato degli ebrei e imporremo la Sharia".