Avevano realizzato in un terreno demaniale una fiorente e ricca coltivazione di marijuana. Ma a rovinare la "festa del raccolto" a due "pollici verdi" siciliani incalliti sono arrivati i carabinieri delle stazioni di Baucina e Ventimiglia di Sicilia, in provincia di Palermo. I militari dell'Arma hanno messo le manette ai polsi di Salvatore Lotà, 45 anni, e Michele Gregoli, 26 anni, entrambi palermitani.

Fiorente coltivazione di marijuana in terreni demaniali nel Palermitano: pollici verdi in manette

I due sono stati beccati in flagranza di reato in contrada Cascio, in un appezzamento di terreno di circa un ettaro del demanio dello Stato, in prossimità del fiume San Leonardo, dove i due siciliani hanno realizzato un campo di "cannabis indica".

Michele Gregoli e Salvatore Lotà, già noti alle forze dell'ordine per altri fatti, sono stati sorpresi dai carabinieri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, mentre stavano coltivando le piante di marijuana con un apposito impianto d'irrigazione. L'acqua, secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, veniva prelevata dai due "pollici verdi" siciliani direttamente dal fiume San Leonardo tramite delle pompe idrauliche alimentate con nafta agricola.

Le piante di cannabis indica sativa innaffiate con l'acqua del fiume San Leonardo

I carabinieri hanno sequestrato complessivamente mille piante di "cannabis indica sativa" alte tra uno e due metri che tra qualche settimana sarebbero state raccolte.

Secondo i militari avrebbero potuto fruttare diverse decine di migliaia di euro. La piantagione di marijuana, dopo i controlli eseguiti sul posto dai carabinieri del L.A.S.S. di Palermo che ne hanno stabilito con esattezza il principio attivo, è stata estirpata direttamente dai militari e adesso è pronta per essere data alle fiamme.

Ai due uomini finiti in manette, dopo la convalida dell'arresto, sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, gli arresti domiciliari a disposizione della competente autorità giudiziaria.