Aveva 49 anni Paola Clemente, la donna morta il 13 luglio scorso di malore mentre lavorava nei campi di Andria ed un autista di bus è indagato dalla Procura per omicidio colposo e omissione di soccorso: l'uomo, Ciro Grassi, chetrasportava i lavoratori nei campi, è stato indicato dal marito della vittima, Stefano Arcuri, come colui che ha organizzato la squadra dei braccianti e il viaggio in autobus. Il 21 agosto il corpo della donna verrà riesumato per un'autopsia per fare luce sulle cause del decesso, operazione affidata al medico legale Alessandro dell'Erba.Pare che la vittimasoffrisse già da tempo di problemi alla salute.
Dieci giorni fa un altro bracciante è stato colto da un malore nella stessa campagna dove lavorava la Clemente. L'uomo, che lavorava per la stessa azienda della donna morta il 13 luglio, si trova in coma per un infarto improvviso mentre acinellava l'uva sotto un tendone. L'ennesima vittima, della quale si apprende la sua età, 42 anni, "lavorava per sette ore al giorno, alle quali si devono aggiungere le cinque ore di trasporto", dichiara il segretario della Flai Giuseppe Deleonardis, "e per il trasporto pagava 12 euro al 'caporale' per una paga di 27 euro al giorno", conclude.
Caporalato, ore di lavoro estenuanti, abusi e ipotesi fitofarmaci nocivi
Deleonardis sostiene che in quelle campagne si faccia uso di fitofarmaci nocivi alla salute degli operai.
Ma dalla morte di Paola emerge che i braccianti lavoravano fino a 13 ore al giorno peruna paga di due euro l'ora.
"il fenomeno caporalato (sfruttamento sul lavoro ndr) è un fenomeno da combattere come la mafia e per batterlo ci vuole la mobilitazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni sindacali" dichiara il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.
"sul fenomeno c'è un muro di gomma, la gente non collabora, preferisce guadagnare pochi spiccioli anzichè collaborare alle nostre indagini per debellare il fenomeno [...] diffusissimo nel nord barese, ce ne occupammo nel corso delle indagini sul crollo di Barletta. In quella circostanza accertammo che le lavoratrici morte erano irregolari (le tre operaie tessili morte nel 2011 ndr)".
Nel Meridione lo sfruttamento sul lavoro, in particolar modo nell'agricoltura, è un fenomeno diffusissimo, soprattutto in luoghi dovecorruzione, crisi e disoccupazione fanno da padroni. Circa un anno fa l'editoriale l'Espresso pubblicòun'inchiesta su numerosi episodi di stupri e ricatti ai danni di lavoratrici immigrate impiegate come braccianti spesso in modo irregolare. Donne violentate ripetutamente e costrette ad abortiforzati dai loro datori di lavoro. Episodi che rimandano ad un fenomenoche per il nostro governo è stato giudicato non così rivelante ma che in realtà getta una luce terrificante su una situazione, quella dei lavoratori nel nostro Paese, di schiavismo che ci riporta ai tempi dell'Ottocento.