Dopo il funerale una violenta scazzottata, senza esclusione di colpi. Botte da orbi, e si è reso necessario l'intervento dei carabinieri al cimitero "Farello" di Gela, nel Nisseno - a settanta chilometri dalla città di Caltanissetta - per sedare gli animi dei più esagitati. Il passo dalle parole, anzi, dalle lacrime alle mani sarebbe stato brevissimo tra un massiccio numero di persone, almeno cinque secondo una prima ricostruzione dell'episodio. La violenta rissa sarebbe scoppiata, a quanto pare, per questioni legate all'eredità lasciata dal defunto.

Questioni che avrebbero determinato dissapori insormontabili tra parenti diretti e acquisiti, alcuni dei quali sono finiti al pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele". Poco prima della rissa si era concluso un altro corteo funebre, le cui famiglie nulla hanno a che fare con l'accaduto.

L'eredità contesa

In queste ore i carabinieri stanno vagliando la posizione delle persone identificate. Il "pomo della discordia" sarebbe un immobile e il relativo valore, un appartamento sul quale si sarebbero concentrate le attenzioni dei partecipanti al movimentato "scambio" di vedute. Ma non sarebbe l'unico motivo dell'acceso confronto finito in una sorta di "corpo a corpo" fra urla e imprecazioni.

La diatriba sull'eredità sarebbe cominciata prima del funerale, rimanendo però nei limiti della normalità. Dopo il funerale e il trasporto della salma al cimitero, alcuni dei protagonisti della vicenda avrebbero perso le staffe, pensando di eliminare ogni divergenza con il ricorso alle maniere forti, coinvolgendo pure gli altri.

Non è la prima volta

Non è l'unico funerale finito in un'atmosfera tutt'altro che di raccoglimento al cimitero "Farello". Già nell'aprile scorso si era registrata un'accesa lite tra un fratello e una sorella, all'uscita dalla chiesa, proprio mentre la salma veniva portata al cimitero: anche in quella circostanza il confronto degenerava in calci e pugni. Erano i carabinieri a riportare la calma, identificando i due litiganti e coloro che avevano tentato invano di separarli e si erano beccati anche qualche ceffone.