Non si fermano le indagini sul caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati di Pordenone uccisi lo scorso 17 marzo in circostanze ancora misteriose. Il caso è diventato un vero e proprio giallo, proprio come quello di Domenico Maurantonio, dato che gli inquirenti non riescono a capire quale sia stato il movente. Finora sono state battute tutte le piste, ma nessuna sembra convincere gli inquirenti. Negli ultimi mesi, infatti sono state avanzate varie tesi: si è parlato, per esempio di un possibile movente passionale: Trifone Ragone potrebbe essere stato ucciso da un uomo che si sarebbe innamorato della sua fidanzata, Teresa Costanza.

Altri, invece, hanno pensato che il sottufficiale dell'esercito sia stato punito per essersi innamorato della figlia di un uomo molto pericoloso, molto probabilmente un boss mafioso. Non si esclude neanche l'ipotesi che l'assassino sia qualcuno legato all'ambiente della caserma.

Non bisogna poi dimenticare che i due fidanzati frequentavano spesso locali notturni, quindi potrebbero avere incontrato persone poco raccomandabili. Secondo quanto trapelato dalle indagini, comunque, l'assassino di Trifone Ragone e Teresa Costanza sarebbe un killer professionista. Ma a sei mesi esatti dal terribile omicidio, potrebbe essere molto vicina la svolta su questo delicatissimo caso. Ecco tutti i dettagli delle ultime indiscrezioni.

Ultime notizie delitto di Pordenone, gli inquirenti vicini alla svolta?

Secondo quanto riporta "Il Gazzettino", gli inquirenti sarebbero molto vicini alla soluzione di questo complicatissimo giallo. Il killer di Trifone Ragone e Teresa Costanza, infatti, potrebbe avere gettato l'arma del delitto nel lago del parco San Valentino, situato a pochi metri di distanza dal palazzetto dello Sport "Crisafulli", nel parcheggio del quale sono stati uccisi i due fidanzati.

I carabinieri di Pordenone stanno scandagliando le acque del laghetto, dove potrebbero trovare la pistola o comunque parti di essa. L'ipotesi degli inquirenti, infatti, è che l'assassino, fuggendo, abbia deciso di disfarsi dell'arma, buttandola nelle acque del laghetto. Se venissero ritrovate alcune delle componenti della pistola del killer, potrebbe essere molto vicina la soluzione di questo caso, che per la sua complessità è simile a quello di Guerrina Piscaglia.