Una scossa di magnitudo 8.3 ha sconvolto Santiago del Cile e le zone limitrofe provocando la morte di cinque persone e un milione di evacuati per l’allerta tsunami che ne è seguita. L’epicentro del Terremoto è stato individuato a circa 200 chilometri a nord di Santiago, nella zona di Illapel (città che conta 31mila abitanti), e si trova a 11 mila metri di profondità. Il terremoto è stato avvertito anche nelle regioni centro nord dell’Argentina e in città molto lontane dal Cile come Buenos Aires e Rosario. In Ecuador e in Perù sono partite le allerte tsunami.

Il sisma è stato avvertito anche alle Hawaii e sulle coste della California, tanto che il portavoce di Stato USA, John Kirby, ha fatto subito sapere che gli States sono pronti a fornire tutto l’aiuto necessario.

Michelle Bachelet, presidente del Cile, in conferenza stampa ha tentato di infondere tranquillità nei cittadini, ma è stata, allo stesso tempo, molto prudente sottolineando che, sebbene sia partita l’allerta tsunami il flusso delle onde è calato; questo tuttavia non vuole dire che non potranno esserci allerte in futuro perché possono esserci le cosiddette scosse di assestamento.

Scosse lunghe, molto lunghe

Stando alle testimonianze che giungono da Santiago del Cile, la prima scossa – quelle di magnitudo 8.3 registrata alle ore 19.54 locali, è stata molto lunga e poi le altre sono state meno intense ma altrettanto lunghe: basti pensare che cinque minuti dopo la prima scossa la terra è tornata a tremare con magnitudo 7.1, per poi scendere a 6.1 e risalire a 6.8.

Nell’arco di cinque ore sono state registrate ben altre 32 scosse di assestamento.

Il terremoto che ha sconvolto il Cile, con la conseguente allerta terremoto, ha rischiato di fare molte più vittime anche per un altro motivo: approfittando di un ponte festivo, molti cileni si stavano recando alle località di mare per qualche giorno di vacanza ma hanno fatto marcia indietro o hanno saggiamente rinunciato a mettersi in viaggio visto che il mare è diventata la minaccia maggiore dopo che la terra ha tremato in maniera tanto violenta.

Ricordiamo che in Cile spesso ci sono terremoti e che nel 2010, il 27 febbraio, un altro fortissimo terremoto scosse il sud del Cile e allora i morti furono 524.