Clamorose novità sul delitto del piccolo Loris Stival, il piccolo di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre scorso probabilmente dalla madre, Veronica Panarello, 27 anni, ancora rinchiusa nel carcere agrigentino di contrada Petrusa in attesa dell'udienza preliminare del 19 novembre prossimo in cui il gup dovrà sentenziare sul rinvio a giudizio o sul non luogo a procedere. Sarebbero arrivate le prime ammissioni da parte della donna su cui pendono le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere aggravati dal rapporto di parentela.
Caso Loris Stival, nuovo incontro in carcere tra mamma e papà
La donna che sin dal giorno dell'arresto (l'8 dicembre 2014), su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Ragusa, ha sempre negato di essere in qualche modo coinvolta nell'infanticidio e che ha detto agli investigatori di cercare il vero assassino del figlio, sembra rivedere la sua posizione rispetto alle ricostruzione fini qui fatte. "Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola", è quanto la mamma siciliana presunta infanticida avrebbe detto al marito, Davide Stival, "ritrattando" così la sua versione finora fornita agli inquirenti. Un particolare certamente importante che però non va assolutamente a suo favore.
Adesso, secondo quanto avrebbe detto al marito, Veronica sostiene che il bimbo sarebbe salito a casa da solo, ma ha ribadito con fermezza: "Non l'ho ucciso io". La discussione tra Veronica Panarello e Davide Stival, secondo quanto ricostruisce oggi il giornale La Sicilia con un ampio articolo a firma di Mario Barresi, sarebbe avvenuta quattro giorno fa all'interno della casa circondariale di Agrigento.
"Ho un buco - avrebbe detto - e mi ricordo solo questo. Non ti basta?", avrebbe chiesto la donna al papà del bimbo. "Ora - avrebbe aggiunto chiedendo conforto - stammi vicino".
Veronica a Davide: non l'ho ucciso io, è tornato a casa da solo
Tra i particolari aggiunti dalla donna quello del bambino che sarebbe rientrato da solo nella loro abitazione a Santa Croce Camerina utilizzando, avrebbe riferito al marito, "il portachiavi con l'orsacchiotto".
Sul perché poi anche lei sia rientrata a casa, ma a suo dire senza aver visto il figlio, Veronica avrebbe fornito questa nuove versione: "Dovevo prendere un passeggino - avrebbe detto nel colloquio in carcere col marito - da regalare a un'amica". A chiedere il nuovo incontro è stata proprio la donna, che però non fornisce altri particolari su cosa sia successo quella mattina all'interno dell'abitazione. "Sono confusa - avrebbe detto - ho tante cose che mi girano per la testa". Il marito ha dunque chiesto a Veronica, ancora una volta, se sia stata davvero lei ad ammazzare il bimbo strangolandolo con delle fascette di plastica e poi buttandolo cadavere in un torrente tra le campagne della zona del Vecchio Mulino di Santa Croce Camerina.
"No. Non sono stata io. Non avevo - avrebbe detto la donna secondo quanto ricostruito da La Sicilia - nessun motivo per farlo". Queste le ultime clamorose notizie sul delitto del piccolo Loris in attesa della decisione del giudice per le udienze preliminari del tribunale di Ragusa prevista per il prossimo 19 novembre.