Non sarà presa oggi la decisione del Gup di Ragusa sul rinvio a giudizio o sul non luogo a procedere per Veronica Panarello, 27 anni, madre del piccolo Loris Stival, 8 anni, morto per strangolamento il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, e poi abbandonato privo di vita in un canalone vicino a una discarica in una zona di campagna sulla strada che porta a Donnafugata. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale ragusano, infatti, ha deciso oggi di rinviare al prossimo 3 dicembre l'udienza che ha preso il via oggi dopo il primo rinvio di ieri.
Infanticidio Loris Stival: nuova consulenza sulle fascette, Gup rinvia udienza
A chiedere il rinvio dell'udienza preliminare è stato l'avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, dopo che il pubblico ministero Marco Rota ha depositato in aula un supplemento di consulenza medica che in particolare riguarda le fascette di plastica con le quali sono stati legati i polsi del bimbo poi morto strangolato con le stesse fascette. Alla luce della nuova perizia, la difesa ha chiesto tempo per farla analizzare dai consulenti di parte. Secondo la nuova ricostruzione della ventisettenne presunta assassina del figlio di otto anni, il bambino sarebbe morto per soffocamento con le fascette di plastica, quelle usate da idraulici ed elettricisti, con cui stava giocando già la sera prima del decesso.
Ammesse le parti civili al processo preliminare per Veronica Panarello
I segni che il bimbo aveva i polsi, secondo la mamma, se li era procurati il giorno prima sempre giocando. Tesi che non trova alcun fondamento secondo quanto sostiene l'accusa per la quale, invece, i segni ai polsi e al collo sarebbero dello stesso giorno: il 29 novembre 2014, il giorno dalla tragica morte del piccolo Loris Stival.
Nell'udienza di oggi il Gup ha ammesso le parti civili che ne avevano fatto richiesta: il nonno paterno Andrea Stival, assistito dall'avvocato Francesco Biazzo, la nonna paterna Pinuccia Aprile e il papà del bimbo e marito di Veronica, Davide Stival, entrambi con il patrocinio dell'avvocato Daniele Scrofani. "Noi - ha detto l'avvocato Daniele Scrofani - cerchiamo la verità nel processo".