Sono le accuse del viceministro della Difesa russo, Anatoli Antonov, a far smuovere le acque e a far partire le critiche, accusando la Turchia di commercio illecito di petrolio con i miliziani dell'Isis, sostenendo ed avvalorando la tesi che etichetta l'abbattimento del jet russo come un complotto.Il veicolo che era armato e diretto a bombardare il territorio sirianoè stato abbattuto dagli F-16 turchi con l'accusa di aver oltrepassato il confine ed invaso il loro territorio più volte e dopo ripetuti avvisi. La questione non è stata ben digerita ed ha portato le due fazioni a dividersi ed accusarsi.
Erdogan smentisce:"Nessuno può calunniarci"
Sarebbero poi state scoperte delle fotografie che riprendono camion carichi di petrolio durante l'attraversamento della frontiera tra la frontieratra la Siria e la Turchia e video dei raid aerei contro i depositi dell'Isis oltre alle mappe con i movimenti dettagliati del contrabbando. Secondo Mosca, per queste vie passano oltre duecentomila barili al giorno per due miliardi di dollari annui. Secondo il ministro, il petrolio rubato dall'Isis è un affare che non può non coinvolgere il figlio di Erdogan, a capo di una delle principali compagnie energetiche ed il genero appena nominato ministro dell'energia.
"Nessuno può lanciare calunnie contro la Turchia.
Se potranno provare quanto dicono mi dimetterò, altrimenti dovranno dimettersi loro", ha reagito a caldo Erdogan dal Qatar, dove è volato per contrattare nuove forniture di gas. In serata, in aiuto di un presidente di un paese membro della NATO come la Turchia, è arrivato il Pentagono. "Accuse assurde" liquida il portavoce del Pentagono,Steve Warren, "rigettiamo nel modo più categorico l'idea che i turchi possano in qualche modo collaborare con lo stato islamico".Concludendo infine con l'affermazione che"la Turchia sta partecipando attivamente ai raid della coalizione contro i jihadisti". Una situazione ostile, alimentata dal clima di terrore che sta attanagliando il mondo attuale.