L'episodio è successo all'inizio della settimana scorsa, nel padovano: una donna di mezz'età, in preda al panico, ha chiamato i vigili del fuoco con una singolare richiesta d'aiuto: 'per favore correte ad aiutarmi, non riesco ad aprire il lucchetto!' Sul posto si sono precipitati subito tre vigili, convinti di dover aprire un portone o una cassaforte ma, arrivati sul posto, si sono resi conto dell'imbarazzante inconveniente capitato a una signora: la signora, sulla cinquantina, era molto agitata.

La donna ha spiegato di aver perso la chiave della cintura di castità

Quando i pompieri le hanno chiesto cosa fosse successo, lei ha abbassato di poco i pantaloni, alzato la maglia e mostrato la cintura di castità che indossava. Agli increduli (e divertiti) vigili del fuoco, la signora ha poi spiegato di aver perso il lucchetto da circa due settimane e di non essere riuscita ad aprirla da sola, nonostante i suoi numerosi tentativi; e così, tra imbarazzo e risatine soffocate hanno aperto la serratura con le tenaglie, liberando la donna ma cercando nel contempo di mantenere un atteggiamento serio e professionale. Le hanno poi chiesto se la sua fosse stata una scelta imposta con la forza da altri, oppure un gioco erotico finito male con un partner che, vedendo le difficoltà subentrate in seguito, se l'era filata lavandosene le mani.

La signora, senza scomporsi più di tanto, ha spiegato che non aveva subito nessuna violenza e non si trattava neppure di un errore; anzi, era stata una scelta fatta di sua spontanea volontà, a causa delle notizie sui sempre più frequenti casi di stupro.

I media riportano spesso notizie di donne violentate e uccise

Così, sempre più preoccupata da tali notizie, la donna ha deciso di indossare una cintura di castità 'artigianale': usando un guanto di maglia metallica da macellaio, con tanto di lucchetto a combinazione e cavetto d’acciaio, ha realizzato delle mutande di ferro; una vera e propria barriera a prova di violenza sessuale.

Forse l'episodio strapperà un sorriso a più d'uno; tuttavia, a ben rifletterci sembra il segnale di un malessere che diventa di giorno in giorno più evidente: i casi di stupro sono dunque aumentati? Sembra di sì, a leggere alcune statistiche. Ancora oggi, nel 2016, molte donne subisconoviolenze fisiche e psicologiche,non solo per strada ma anchesul lavoro, tra le pareti domestiche e addirittura in famiglia.

Non basterà certo una giornata mondiale all'anno, dedicata all'argomento, per risolvere il problema; e non saranno nemmeno gli spot, con immagini di corpi nudi rannicchiati in un angolo, di occhi tumefatti - con tanto di colonna sonora - a convincere alcuni tipi di"uomini" che la donna non è un giocattolo da usare a piacimento; non servirà nemmeno la voce tremolante di una star televisiva, testimonial per l'occasione, a cambiare le cose.Finchè nelle scuole si inciteranno gli studenti a manifestare, piuttosto che educare; finchè i media proporranno sempre la stessa figura di donna - oggetto, con la complicità delle stesse donneche si propongono attraverso quella figura; finchè cresceremo i nostri figli facendo loro credere a un tipo di donna fragile, subalterna, bisognosa di protezione; o, al contrario, prostituta, (un sistema secolare di disuguaglianza che è alla radice di questo problema) le violenze continueranno.