Sono testimonianze sconvolgenti quelle pubblicate dal settimanale ‘Giallo’ in riferimento all’omicidio di Marco Vannini, il giovane 20enne ucciso nella villetta della fidanzata Martina Ciontoli la sera del 17 maggio scorso. Il settimanale ha riportato in esclusiva le parole di alcuni vicini di casa, i quali avrebbero udito forte e chiaro le urla di dolore della giovane vittima. Non solo: quella sera, nessuno dei Ciontoli chiese aiuto prontamente e soprattutto, alle domande dei vicini risposero di non aver bisogno di nulla. Ancora una prova, quella raccolta dagli inquirenti, del fatto che la famiglia Ciontoli capeggiata da Antonio (il militare della Marina che si è autoaccusato del delitto di Marco Vannini) non chiamò i soccorsi immediatamente dopo lo sparo e nonostante le urla disperate del ragazzo.

Omicidio Marco Vannini, ecco le parole dei vicini

I vicini di casa dei Ciontoli capirono che qualcosa di grave era accaduto nella villetta di Ladispoli, la sera del 17 maggio 2015. Prima un rumore forte, come una sorta di botto o di vetro rotto, poi le urla di Marco Vannini che inizialmente chiedeva aiuto per poi scusarsi con la fidanzata Martina. Gli stessi Ciontoli, tutti presenti la sera del delitto insieme a Viola Giorgini, fidanzata di Federico, si limitarono a dire: ‘È tutto a posto’. Questa è solo una delle testimonianze shock dei vicini di casa della famiglia indagata per l’omicidio di Marco e dalle quali emerge come nessuno si sia minimamente preoccupato a chiamare i dovuti soccorsi al ragazzo, limitandosi a tranquillizzarlo, nonostante la gravità dell’evento.

‘Sentivo le urla del ragazzo che si interrompevano per qualche secondo per poi ricominciare sempre più disperate e insistenti’: ecco un’altra testimonianza sconvolgente raccolta dagli inquirenti che indagano sul caso di Marco Vannini e riportata dal settimanale ‘Giallo’. Chi racconta quanto accaduto nella villetta dei Ciontoli è la vicina di casa 17enne, pronta a giurare che le urla di Marco erano di dolore e che si sono protratte fino all’arrivo dell’ambulanza.

Un’altra vicina della famiglia indagata ha più o meno confermato la precedente testimonianza, senza tralasciare le grida strazianti di Marco Vannini mentre una voce maschile, quella di Antonio Ciontoli, provava a tranquillizzarlo: ‘Tutto a posto, non ti preoccupare’. Alla domanda se occorresse aiuto, fatta sia a Viola che a Martina da entrambi i vicini, la risposta si rivelò negativa. Davvero i Ciontoli non erano consapevoli della gravità di quanto accaduto? Per saperne di più su questo ed altri casi di cronaca nera, vi invitiamo a cliccare in alto al titolo sul tasto ‘Segui’.