Angelino Alfano risulta iscritto nel registro degli indagati per il reato di abuso d'ufficio. I fatti attualmente sotto la lente dei magistrati della Procura di Roma si riferiscono allo scorso 23 dicembre, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato il trasferimento di Fernando Guida, prefetto di Enna, ad Isernia.
Indagato anche il vice ministro Bubbico
Oltre al ministro dell'Interno del governo Renzi, sono indagati per il medesimo reato anche il vice ministro Filippo Bubbico ed il suo segretario Ugo Malagnino, il presidente dell'Università "Kore" di Enna, Cataldo Salerno e l'ex senatore del Partito Democratico, Vladimiro Crisafulli.
Quest'ultimo non nuovo ad accuse di questo tenore, venne infatti rinviato a giudizio nel 2010 per concorso in abuso d'ufficio con l'accusa di aver eseguito alcune opere alla sua villa a spese della Provincia di Enna mentre a novembre dello scorso anno è stato indagato per abuso d'ufficio ed occupazione abusiva di un edificio pubblico in merito ad alcuni locali sequestrati dell'ospedale di Enna. Nelle strutture si tenevano corsi di lingua rumena che il ministero dell'Istruzione dichiarò illegittimi, nonostante fossero stati indicati come propedeutici ai test di ingresso alla facoltà di medicina della sede distaccata di Galati.
Alfano getta acqua sul fuoco
La Procura di Romaha trasmesso il relativo fascicolo al tribunale dei ministri in data 1 febbraio ma intanto Angelino Alfano, dopo la diffusione a mezzo stampa della notizia avvenuta nella tarda serata di oggi, cerca di smorzare i toni e si dichiara "tranquillo".
"Da parte mia ho ricevuto una comunicazione - spiega il ministro dell'Interno - dalla quale intuisco, non potendo accedere agli atti, possa essere relativa al trasferimento del prefetto di Enna ad Isernia. Un trasferimento - ribadisce - che è avvenuto in maniera ordinaria insieme a tanti altri e con la piena condivisione dell'interessato.
Non ci sono state pressioni di nessun tipo. Si tratta di un caso superato e smentito dai fatti". Alfano ricorda inoltre una polemica con il Procuratore di Enna, ora andato in pensione. "Aveva polemizzato con me per il trasferimento del prefetto ma se avesse avuto la pazienza di attendere la conclusione dell'iter amministrativo di competenza della prefettura, avrebbe visto la conclusione da lui auspicata". A coordinare l'inchiesta sono il procuratore aggiunto di Roma, Francesco Caporale, ed il sostituto Roberto Felici.