Oggi, Giovedì 4 febbraio 2016, pare essere proprio la giornata nera della categoria degli educatori e, in particolar modo, di quelli della Toscana. Sono passate poche poche ore dalla notizia dell’arresto di una educatrice che in un asilo nido di Pisa maltrattava i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni, ed ecco che da Livorno giunge un’altra storia di inaudita violenza. L’arresto in questo caso è avvenuto nella giornata di ieri, mercoledi 3 febbraio, ma la notizia è trapelata soltanto oggi. Un educatore professionale di 46 anni è stato portato in cella su disposizione del Gip, per aver perpetrato violenza ai danni di tre ragazze minorenni all’interno di una casa famiglia.
Stavolta le violenze non riguardano solo percosse, ma l’uomo si sarebbe spinto oltre abusando sessualmente delle tre minorenni che all’epoca dei fatti avevano due 16 anni e una 13 anni. L’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata dalle minacce ai danni di queste ragazzine ospitate all’interno della casa famiglia gestita dalle suore. I carabinieri che hanno indagato a lungo prima di giungere all’arresto dell’uomo, sono convinti che le violenze andavano avanti dal 2014 e siano state ripetute nel tempo. La vicenda è arrivata a questo epilogo perché le ragazze si sono decise a denunciare l’accaduto, così per l’educatore professionale sono scattate le manette su ordinanza di custodia cautelare ordinata dal giudice per le indagini preliminari.
Occorre fare qualcosa
Sono sempre più i casi di violenza nei confronti di minorenni che emergono da istituti chiamati a tutelare e difendere le persone ritenute deboli e invece al loro interno operano persone squilibrate. Il fenomeno, purtroppo, sembra diffondersi a macchia d’olio, non passa giorno che non esce fuori una storia di violenza perpetrata da un professionista ai danni di minori indifesi. Non è facile controllare e non è facile prevedere avvenimenti simili, ma è giunta l’ora che si pensi seriamente a trovare delle soluzioni idonee in grado di frenare questo fenomeno preoccupante.