Classe 1925, spirito indomito da guerriero d’altri tempi, il combattivo fondatore della catena di supermercati Esselunga torna a far parlare di sé. Nuovi guai giudiziari con gli “antagonisti” di sempre: la lega delle cooperative. Schermaglie giudiziarie tra Coop ed Esselunga non sono certo una novità. Come non dimenticare il polverone sollevato dalla pubblicazione del libro “Falce e carrello”? Dopo l’uscita del libro scritto dallo stesso Caprotti, Coop Italia ed alcune cooperative consociate querelarono per diffamazione e concorrenza sleale la catena di supermercati ed il suo proprietario.

Le alterne vicende giudiziarie, ora favorevoli alle Coop, ora favorevoli a Caprotti, si protraggono dal 2008.

Nel 2012 ci fu invece la storica sentenza dell’antitrust che condannò la Coop estense al pagamento di quasi 5 milioni di euro per ostacolo alla concorrenza, proprio ciò che sosteneva Caprotti nel suo libro. Nel suo volume, Bernardo Caprotti sostenne di aver incontrato ostruzionismo all'espansione delle sue attività nelle cosiddette “regioni rosse” (Toscana ed Emilia Romagna) e accusò le Coop locali di gravi scorrettezze commerciali. Ma in quel pamphlet si metteva anche in evidenza il connubio tra cooperative e politica locale accomunate da un sottile “filo rosso”.

Caprotti a giudizio

Ora però arriva per Caprotti una possibile condanna per essere stato il finanziatore di una campagna diffamatoria nei confronti della Coop Lombardia.

È ciò che sostiene nella sua tesi il PM di Milano Gaetano Ruta che ha chiesto la condanna del patron di Esselunga ad un anno e sei mesi. In un altro procedimento con rito abbreviato, una richiesta di condanna è stata chiesta oltre che per Caprotti anche per il direttore di Libero Maurizio Belpietro e per il giornalista Gianluigi Nuzzi.

Caprotti avrebbe acquisito illecitamente un cd contenente telefonate del direttore della Coop di Vigevano illegalmente registrate e l’avrebbe poi ceduto per un servizio giornalistico a Belpietro e Nuzzi. Il processo è stato aggiornato al 15 marzo, quando potrebbe arrivare anche la sentenza.