Come ben saprete, è oramai da tempo che si sta parlando di un fatto di cronaca che ha sollevato molto scalpore: stiamo parlando dell'omicidio di Yara Gambirasiosu cuiancora oggi si sta indagando. Queste indagini, al momento sembrano essere giunte ad un punto di svolta, in seguito ad una recentetestimonianza.
Il 24 febbraio 2016, una donna bergamasca, nell’aula in cui si sta tenendo il processo relativo all'omicidio di Yara Gambirasio, ha testimoniato di averla vista, nell'estate del 2010,salire su una macchina guidata da un uomo dagli occhi azzurri.
Si tratta proprio del signor Bossetti?
La donna ha confermato di aver riconosciuto l’imputato del processo come il guidatore di quell’auto. "Sì -ha detto indicandolo con il dito di fronte alla corte - quell’uomo è il signor Bossetti".La testimone ha raccontato di averlo visto, durantel'estate del 2010, mentrefaceva salire su una Station Wagon di color grigio una ragazzina di quattordici anni nel parcheggio del cimitero di Brembate di Sopra.
Non è ancora tutto risolto
Un dubbio però rimane: infatti, facendo guardare alla donna ben otto fotografie di Yara, l’ha riconosciuta solo in una, mentre delle altre sette neanche un minimo ricordo.
Continuando coni dubbi:se la ragazza avesse davvero frequentato Bossetti, com’è possibile che non l’abbia fatto presente a qualcuno?
Com’è possibile che nessuno le abbia mai scritto un sms, o che il suo telefonino non sia mai comparso nella stessa cella di quello dell’imputato?
Ad inchiodare Bossettiperò, al momento, non è certo la testimonianza della donna, ma il DNA del muratore trovato sul corpodella vittima che, secondo gli inquirenti, si trovavaa pochi centimetri dalla tredicenne, nel momento in cui veniva uccisa.
La moglie dell’imputatoinoltre, sotto giuramento, non ha escluso di essere stata lei a digitare sul computer di casa parole chiave a sfondo sessuale, ad esempio: “come rimorchiare una ragazzina in palestra”, ed altre più esplicite che parlano sempre di giovani ragazze, anche se la donna ha chiarito di non aver mai fatto ricerche con la parola "tredicenne".
Dopo queste dichiarazioni, Marita Comi rischia un intervento del Tribunale dei minorichepotrebbe arrivare a mettere in discussione le sue capacità genitoriali nei confronti dei tre figli.