Le ultime news sul Terremoto di Ragusa e in Sicilia Sud orientale,riportano a stare un po’ più sereni e ragionare meglio su quanto accaduto ieri, Lunedì 8 febbraio, per un fenomeno che, a ragione, ha molto allarmato la popolazione. Intanto nelle prime ore dell’alba di oggi, Martedì 9 febbraio, si sono registrate altre scosse di assestamento, l’ultima alle ore 5:15 di magnitudo 2.3, ma queste sono scosse che difficilmente si avvertono. Quando in un territorio vi sono avvenimenti sismici così costanti è normale che la gente si preoccupi, che si alimenti la paura, fenomeno generalizzato e amplificato oggi grazie all’utilizzo dei social dove, in tempo reale, sono stati condivisi miglia di post.

In poco tempo la notizia ha raggiunto una ampia fascia di popolazione mettendo in allarme anche quanti non hanno avvertito la scossa delle 16:35, quella più importante per intenderci, creando una sorta di allarmismo diffuso, forse eccessivo, ma sicuramente non inopportuno. In questo caso è sempre difficile stare in equilibrio sul filo sottile, è facile essere accusati di falso allarmismo ma, dall’altro lato, occorre informare e cercare di prepararsi nel caso in cui si possano verificare scosse più importanti. Lo stesso problema se lo pongono le istituzioni, Protezione Civile in primis e amministrazioni che devono prepararsi al peggio senza però creare allarmismi tra la popolazione. In questa linea si è mossa, ad esempio, l’amministrazione comunale di Ragusa che ieri sera, in collaborazione con la Protezione Civile e la Polizia Municipale, ha organizzato un presidio a supporto della popolazione.

Stando alle notizie che arrivano dal capoluogo ibleo sembra non si siano registrati fatti degni di nota, i sopralluoghi effettuati dagli organi preposti nei punti critici della Provincia hanno dato esito negativo e tutto è filato liscio. È comunque importante che un Ente si prepari al peggio una volta avvertiti segnali evidenti e, nel caso specifico, 10 scosse in meno di 48 ore sono un campanello d’allarme significativo, anche perché la storia del recente passato insegna che poi, quando accade il peggio, le prime dure critiche vengono rivolte proprio alle amministrazioni comunali.

Quindi, come detto, tutti si cercano di muovere su questa sottile linea tra informazione e allarmismo cercando di non sottovalutare troppo il fenomeno ma, allo stesso tempo, di non diffondere preoccupazione tra la popolazione.

La Sicilia Sud Orientale, una terra a forte rischio sismico

È risaputo che la Sicilia sud Orientale ha un elevato rischio sismico, il passato racconta di fenomeni anche molto importanti che hanno segnato per sempre la storia di questa parte dell’isola.

Il più importante e disastroso terremoto che la storia ricorda è quello dell’11 gennaio 1693 che devastò tutto il territorio ibleo e non solo, arrivando a farsi sentire con una certa imponenza anche nel messinese e a Malta. L’ultimo terremoto segnato come importante dai sismologi è quello del 13 dicembre 1990, meglio conosciuto come il terremoto di Santa Lucia che provocò non pochi danni tra la Provincia di Siracusa e Ragusa.

Il fatto è che quello dei terremoti è un fenomeno difficile da prevedere, ci possono essere dei segnali precursori, come ad esempio l’aumento del radom, ma le variabili sono talmente tante che nessuno può realmente sapere l’ora e l’entità di un sisma e, se cerca di farlo, vedi quanto accaduto a l’Aquila, rischia di essere denunciato per allarmismo.