Mentre il Papa parla ai giovani di amore, In questa settimana è stata diffusa, dalla televisione panaraba Al Arabiya, la notizia della dichiarazione dello stato di emergenza a Baghdad. Centinaia di migliaia di manifestanti, sostenitori del leader sciita Moqtada al Sadr, hanno abbattuto le barriere della Zona Verde, il luogo più sicuro della capitale irachena in cui sono ospitate le ambasciate e gli edifici governativi.
I motivi scatenanti
La causa scatenante di tale assedio è stato il rinvio, da parte dei deputati, di una sessione il cui scopo era quello di votare gli incarichi a nuovi ministri presentati dal premier Haidar al Abadi.
L'intento dello stesso Sadr era quello di indurre il Parlamento ad adottare una politica più dura nella lotta alla corruzione.
I dimostranti, secondo quanto riportato da alcuni media locali e da diversi telegiornali, hanno assalito prima la Zona Verde del centro di Baghdad e in seguito sono entrati in Parlamento. Una volta penetrati, hanno preso le sedie dei deputati e, sventolando migliaia di bandiere irachene, le hanno usate per scattare varie foto.
I protagonisti di tale vicenda, dopo aver svaligiato l'intero Parlamento, hanno invaso anche l'area riservata al pubblico saccheggiandola a sua volta. Lo slogan più intonato da parte dei manifestanti è stato "L'Iraq non è in vendita" e tra le varie dichiarazioni quella più significativa è stata "Tutti i parlamentari sono scappati quando ci hanno visto".
Infatti, i deputati, dopo essersi resi conto di ciò che stava succedendo, sono scappati immediatamente.
Parlamentari nel mirino
Ciò che maggiormente si è dedotto dalle proteste portate avanti dai vari sostenitori di Sadr è il totale disprezzo verso una politica totalmente corrotta, dove i parlamentari non svolgono nel miglior modo i propri doveri.
Intanto, tutte le strade della capitale sono state chiuse per non permettere ad altre persone di aggiungersi a tale manifestazione. Un ufficiale anonimo ha, inoltre, affermato: "Al momento è possibile solo uscire dalla città". Per evitare altri eventuali danni, anche più gravi, la sicurezza è stata ampliata nei dintorni della Banca Centrale e dei maggiori istituti di credito.