A pochi giorni dall'uccisione della ventiduenne romana, avvenuta per mano dell'ex fidanzato, ci troviamo di nuovo di fronte a due casi di violenza all'interno di coppie, accaduti a distanza di poche ore ad Urbino e a Pordenone. Spesso l'eccessiva gelosia e la possessività possono portare uno dei due partner ad usare violenza sull'altro, con reazioni inattese anche da parte dei rispettivi compagni.
In altre situazioni è la disperazione nell'essere stati lasciati a spingere a compiere atti spregevoli che, purtroppo, troppo spesso finiscono in dramma.
Tanta gente, a disgrazia avvenuta, si domanda come non sia stato possibile prevedere un tale gesto, o come in presenza di una persona recidiva, abituata ad alzare le mani, l'altra non abbia pensato di denunciare o di andarsene il più lontano possibile. Per le vittime si tratta di situazioni molto complicate dove, oltre all'abuso fisico, c'è un'alta componente psicologicache le porta a pensare di non essere in grado di vivere senza l'altro.
L'omicidio-suicidio di Pordenone
Questa storia riguarda una giovane coppia di Spilimbergo, la cui relazione durava da oltre tre anni. Michela Baldo, di 30 anni, avrebbe deciso alcuni giorni fa di interrompere il legame con Manuel Venier, che di anni ne aveva 37 e che non ha accettato questa scelta.
Così la sera di martedì si è recato a casa della ex, che in quel momento era al lavoro, è entrato usando le chiavi che non aveva ancora restituito dopo essere tornato a vivere con i genitori, ed ha atteso il suo ritorno. Una volta a casa,Michela è stata uccisa dall'ex compagno che, secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, avrebbe esploso in totale 6 colpi di pistola, 4 dei quali avrebbero raggiunto e freddato la ragazza; gli altri 2 colpi, invece, li avrebbe sparati per togliersi la vita.
Manuel, pochi minuti prima della sua morte, aveva creato un gruppo su WhatsApp chiamato "Addio", nel quale avevainformato amici e parenti del folle gesto. Questi ultimi hanno tempestivamente allertato le forze dell'ordine che però hanno potuto solamente accertare la morte dei due ex fidanzati. L'uomo, ex guardia giurata, era in possesso dei regolari permessi per la detenzione di armi da fuoco.
Il massacro di Urbino
La vicenda che si consumata la scorsa notte a Mercatino Conca vede protagonisti un uomo di 50 anni e la sua compagna, una donna di 46 anni, che in questo momento si trova ricoverata all'ospedale di Riccione con una prognosi di 60 giorni. L'uomo, che sospettava un tradimento da parte della compagna, l'avrebbe ripetutamente colpita, massacrandola con un mattarello da cucina e provocandole gravi lesioni. La vittima, ormai stremata, avrebbe pregato il compagno di allertare i soccorsi, promettendogli che non avrebbe denunciato l'accaduto. Tuttavia, all'arrivo dell'ambulanza, la situazione è risultata subito molto chiara, e così sono scattate le manette per il cinquantenne.