Un 14 luglio, quello di ieri, che rimarrà indelebile nella memoria.Uomini, donne, bambini falcidiati, spazzati via dalla furia omicida di un 31enne franco-tunisino: Mohamed Bouhlel.

Nell'affollatissima e ridente Promenade de l'Anglais di Nizza, alle 22,30, un camion bianco inizia la sua corsa folle tra la folla, intenta ad assistere allo spettacolo pirotecnico in commemorazione della presa della Bastiglia. Il camion accelera, procedendo a zig-zag, per poter uccidere più persone, mentre il guidatore, in un macabro rituale, spara all'impazzata. Pronta la reazione della polizia.

I colpi crivellano la parte anteriore del camion, l'autista muore, ma è tardi. Il mezzo ha già percorso 2 km, seminando la morte. Si salvano quelli che riescono a tuffarsi in mare, quelli che sono riusciti a raggiungere le proprie abitazioni, che assistono impotenti e sgomenti.

E la Francia piange, ancora una volta, le vittime di un odio che sembra non dover mai finire, mentre l'Isis esulta.

Hollande procrastina la fine dello stato di allerta, rinviando la scadenza. Ancora altri tre mesi per tutelare una Nazione ferita. Mentre sui social di tutto il mondo corrono immagini da brivido, i Grandi della terra esprimono la loro solidarietà.

Si procede con le indagini. Si indaga sulla vita, le abitudini, i contatti di Mohamed Bouhlel, se abbia agito da solo o se sia stato una pedina di un piano terribile, comunque pianificato già da tempo.

Colpisce la singolarità dell'azione, decisamente diversa dagli altri attentati terroristici, caratterizzati da una notevole preparazione militare.

Fino a questo momento non sono giunte rivendicazioni, ma non è da escludere che l'Isis possa farsi carico di questo ennesimo atto di barbarie, in conformità della sua logica perversa di terrore e morte.

Ma sono altri gli interrogativi e le apprensioni conseguenti. Fino a quando e sino a dove? E in che maniera estirpare la radice di questa lotta criminale e imprevedibile?

In passato il terrorismo aveva una sua delimitazione, una sua matrice, anche territoriale, ben definita. Oggi il quadro è desolante, proprio per la sua imprevedibilità. Si moltiplicano le azioni isolate di uomini emarginati, isolati in un Occidente che li accetta sempre in minor misura . E cresce l'odio, mentre la morte sembra esultare nel suo sabba infernale.