Ancora una volta una seduta del Parlamento kosovaro si è trasformata in guerrigliacon scontri e gas lacrimogeni lanciati tra i banchi die deputati; alcuni degli elettiall'assemblea legislativa del piccolissimo Paese dell'Europaorientalee alcuni dipendenti sono rimasti leggermente intossicati.

Le forze di polizia hanno fatto irruzione nell'edificio per arrestare il leader del movimento diopposizione radicale Vetevendosje Driton Caushi che voleva a tutti i costi impedire l'adozione di una nuova legge che disciplina e riordinai confini con il Montenegro, ritenendola troppo sfavorevole al Kosovo.La legge è stata poi approvata tra mille difficoltà.

Una questione di confini che inizia nel 1999

La questione dei confini in Kosovoha sempre scatenato aspre dispute in tutto il Paese sin dalla devastante guerra del 1999 chevide il piccolo Kosovo combattere perl'indipendenza contro la Serbia del dittatore Slobodan Milosevic, che voleva invece creare una"grande Serbia" sotto il suo totale controllo, in un progetto di nazionalismo estremo.

La reazione di Milosevic alle richieste di indipendenza del Kosovo fu durissima: il dittatore si dimostrò spietato e scatenò tutte le sue forze armate contro il popolokosovaro mietendo innumerevoli vittime tra cui donne e bambini innocenti e si rese responsabile dinumerosi crimini di guerra e contro l'umanità,come puliziaetnica e massacri.

Furono ritrovate fosse comuni in cui erano stati ammassati i corpi di migliaia di cittadini kosovariche avevano osato ribellarsi all'esercito serbo e vennero trovati molti prigionieritorturati in veri e propri campi di concentramento.

Milosevic venne catturato e processato per criminidi guerra e contro l'umanità dal Tribunale Penale Internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia con sede a L'Aja; fu condannato al carcere dove venne trovato senza vita il giorno 11 marzo 2006.Finita la guerra anche all'interno dello stesso Kosovosiaprì il dibattito sui nuovi confini che resta un argomento molto controverso e va avantiancora oggi.

La storia del Kosovo è sempre stata molto turbolenta e dopo gli accordi di Dayton non c'è mai stata quellapace che tutti speravano perché ilPaese è sempre in balia di scontri tra fazionie i partiti più nazionalistiancora rivendicano alcuni territori che appartengono ufficialmente al confinante Montenegro e non accettano l'attuale sistemazione dei confini.

Tutto il Paese deve fare i conti con una grandissima povertà e una disoccupazione alle stelle che spinge ancora oggitanti cittadinikosovari acercare diemigrarenegli Stati membri dell'Unione Europea in cerca di maggiore fortuna e di una vita migliore.

Il Kosovocrocevia del terrorismo internazionale

In territorio kosovaro passano anche tanti dei foreignfighters che vanno ad unirsi alle fila del sedicente Stato islamico e che approfittano dei pochi controlli e della corruzione dilagante perfare passare attraverso la frontiera armi ed esplosivicon lo scopo di usarli nella preparazione di attentati.

Attraverso il Kosovo passano signori della guerra e trafficantisenza scrupoli di armi, droga ed esseri umani e ci sono anche tante moschee e luoghi di ritrovo di islamisti radicali: per questo il piccolo Paese dell'est Europa èconsiderato a rischio dalle più grandi agenzie di intelligence.