L'Italia è un paese curioso, dove un unico, identico evento può scatenare tantissime reazioni differenti. La notte del 24 agosto, ormai tutti lo sappiamo, un evento sismico di devastante potenza ha colpito le regioni centrali del nostro Paese. Acaldo, dal momento in cui il sindaco di amatrice, Sergio Pirozzi, ha lanciato il grido "Amatrice non c'è più", e dal momento in cui si è scoperto che le sue parole non erano frutto di un'esagerazione ma di un'agghiacciante verità, è partita l'Italia buona. L'Italia della solidarietà, del cuore, della forza e del coraggio: da ogni parte della penisola, spesso di propria spontanea iniziativa, sono accorsi volontari, e le Forze dell'ordine preposte, per cercare di salvare vite umane.
Dopo il cordoglio
Oggi è il 30 agosto, e quella fase è già passata. Ancora si cercano i dispersi, ma il tragico bilancio è stato stilato: 292 morti è il dato della Protezione Civile. Per molte di queste povere vittime i funerali sono già stati celebrati nella città di Ascoli Piceno; oggi pomeriggio, alle ore 18:00 si terranno i Funerali solenni ad Amatrice per molti di coloro che hanno perso la vita nel Lazio. Secondo giorno di lutto nazionale per il Paese, mentre infuriano le polemiche, si infiammano le ricerche di capri espiatori, e il moto spontaneo di solidarietà nato dal cuore di tutti noi viene raggelato dal legittimo sospetto.
Le parola di Fiorello affidate ai social
Il noto showman Fiorello ha diffuso in rete un video nel quale, oltre ad esprimere la sua vicinanza a chi è stato colpito dal sisma, invita anche a non farsi incantare dai molti spettacoli di beneficenza che da adesso in poi si susseguiranno senza sosta, a favore delle popolazioni terremotate.
Occhio, ha detto Fiorello, mettere su uno spettacolo costa. A meno che non venga devoluto l'intero incasso, il gioco potrebbe non valere la candela. Ha insomma insinuato il sospetto che molti usino la scusa della "solidarietà" solo farsi un po' di pubblicità, senza alcun costrutto concreto. Le sue parole hanno ovviamente scatenato un putiferio; alla fine lui ha semplicemente sottolineato che chi vuole fare una donazione può farlo privatamente, senza alcun clamore mediatico.
Non dimentichiamo le persone
Anche se ogni osservazione è legittima; anche se ognuno di noi ha diritto di sapere che fine fanno i soldi che ha dato, o intende dare in solidarietà; anche se è giusto sapere perchè degli edifici pubblici crollano ed è dovere dello Stato indagare, è bene che ognuno di noi ricordi sempre, ogni minuto, cosa ha provato la mattina del 25 agosto accendendo la televisione.
Io ricordo il campanile di Amatrice: tragica icona di una cittadina devastata nella sua anima profonda.
Oggi pomeriggio piangeremo i suoi morti: ancora una volta le Autorità saranno presenti con lacrime e buone parole. Io oggi voglio piangere, ma, soprattutto, non voglio abbandonare.