Gli universi paralleli esistono? Sono davvero qualcosa con cui la Scienza prima o poi dovrà fare i conti? Se fino a poco tempo fa questa poteva sembrare un'assurdità, molte sono oggi le teorie che coinvolgono gli Universi Paralleli. Molti si chiedono se ogni persona troverebbe la sua copia nel Multiverso, magari con una vita completamente diversa. Secondo una teoria, ogni volta che si prende una decisione, si crea un altro universo, parallelo al nostro, dove però gli eventi si susseguono in maniera diversa. Ma se questi universi esistono, c'è un modo per comunicare con loro?

Stando a un nuovo studio pubblicato sul famoso sito di pubblicazioni scientifiche arxiv.org, gli scienziati dell'Università di Standford, in California, ipotizzano come questo raro fenomeno atmosferico potrebbe essere una porta verso un qualche universo parallelo inesplorato. Il titolo dello studio è "Una congettura sui fulmini globulari".

La teoria della porta su Universi Paralleli

Questo fenomeno non è ben compreso dalla scienza, dato che queste sfere di energia sono in grado a volte di attraversare la materia senza scalfirla minimamente e altre di provocare notevoli danni. L'autore della ricerca è il professor Peter Sturrok, il quale ritiene che l'energia liberata da questi fulmini globulari potrebbe provenire da un altro universo.

Nel documento è possibile leggere: "non vi è maniera che l'energia possa essere immagazzinata all'interno dei fulmini globulari, deve essere presente una riserva di alimentazione remota. Quindi se la riserva è remota, deve esserci una maniera per trasferire l'energia da questa riserva ai fulmini globulari. Questo significa che il fulmine fa da "porta" tra il luogo dove si trova la riserva e la nostra atmosfera".

Da questa ipotesi potrebbero a cascata esserne formulate moltissime altre. E' possibile che qualcuno, molto più evoluto di noi, in qualche altro universo, abbia capito come utilizzare queste porte e andare avanti e indietro su varie realtà? Se questa teoria fosse dimostrata, aprirebbe davvero un mare di possibilità e forse, la domanda "siamo soli nell'universo?" muterebbe nell'affermazione "non siamo soli negli universi":