Stanno facendo discutere le controverse condizioni di salute che in questi giorni hanno interessato la candidata presidenziale del Partito Democratico statunitense Hillary Clinton.

In occasione dell'anniversario degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, la Clinton ha avuto un malore a Ground Zero e si è scoperto che risulta afflitta da polmonite.

La notizia ha fatto molto discutere i media statunitensi e internazionali e ha rappresentato una parziale conferma delle notizie e "dicerie" che sostenevano che la candidata democratica avesse problemi di salute.

La teoria del complotto del medico anti-Trump e anti-Putin

C'è chi non crede nelle effettive condizioni precarie di salute della Clinton e ha ipotizzato che dietro il malore della Clinton ci sia una cospirazione internazionale atta a screditarla e farla perdere alle sempre più vicine elezioni presidenziali.

Tale teoria del complotto è stata ipotizzata dal medico di origine nigeriana Bennet Omalu, il quale ha sostenuto che dietro i malori della Clinton ci sarebbe una cospirazione ordita dal governo russo di Vladimir Putin oppure dal candidato repubblicano Donald Trump.

Secondo la tesi cospirazionista, i malori della candidata democratica sarebbero stati causati dall'avvelenamento ordito da "oscuri emissari" al soldo del governo russo o di Trump.

Omalu ha anche sostenuto di non aver fiducia di Putin e Trump e che "con questi due tutto è possibile".

America patria del complottismo moderno

L'ipotesi complottista di Omalu non è certamente la prima teoria cospirazionista utilizzata nell'ambito di queste elezioni presidenziali e sia i sostenitori di Trump, tra i cui più attivi e noti si annovera lo speaker radiofonico e "re del cospirazionismo attuale" Alex Jones di Infowars, sia della Clinton ne sostengono diverse.

D'altronde l'America è la patria del fenomeno culturale del cospirazionismo moderno, dai misteri veri o presunti sull'Area 51 passando ai punti oscuri dell'omicidio di Kennedy o quelli dei fatti legati allo stesso 11 settembre 2001.