L'accusa è di sfruttamento sessuale nei confronti di un minore, un reato gravissimo che potrebbe costare a Mary Beth Haglin, ventiquattrenne supplente di lingua inglese, anche due anni di permanenza in prigione. La vicenda è avvenuta nello stato americanodell'Iowa, per la precisione nellaGeorge Washington High School della cittadina di Cedar Rapids, e non può neanche essere considerata come un caso isolato, dato che in tempi recenti, sempre negli Stati Uniti d'America, si sono verificati altri episodi analoghi.

La mia imperatrice

"Ogni volta che entrava nella mia aula, incollava un bigliettino dove aveva precedentemente scritto un messaggio per me, poi lo attaccava sotto la cattedra prima di andare via [...] si rivolgeva a me chiamandomi 'la mia imperatrice'.

Non credevo che potessimo arrivare fino a quel punto, mi sento in dovere di chiedere scusa, soltanto adesso ho compreso di aver avuto un comportamento veramente stupido, ho commesso un tragico errore". Con queste parole l'avvenente supplente ventiquattrenne di lingua inglese ha raccontato alla corte che dovrà giudicarla la vicenda che ha visto protagonista, oltre a lei, uno studente di 17 anni, con il quale era solita intrattenere rapporti sessuali, il più delle volte consumati all'interno della sua auto.

Un rapporto sicuramente incentrato sulla subordinazione dell'alunno nei confronti della 'sua imperatrice', ma anche una vera e propria storia d'amore, durata ben sei mesi, contraddistinta da tanto sesso, ma anche da tanti selfie hot inviati tramite il cellulare, lunghe conversazioni e bigliettini d'amore.

"Non era solo sesso", ha dichiarato la giovane "Tra noi c'era un gran bel dialogo, spendevamo tantissimo tempo semplicemente a parlare, consideravo quello che stava nascendo tra noi un vero e proprio rapporto".

La soffiata e la confessione

La storia è terminata soltanto dopo l'intervento di un compagno di classe del giovane, che ha deciso di rendere pubblica la vicenda dopo esserne venuto a conoscenza; viste le circostanze la professoressa ha preferito consegnarsi spontaneamente alla polizia locale, adesso un tribunale dovrà decidere del suo destino, rischia fino a due anni di carcere.