In un'intervista di qualche giorno fa sul quotidiano "La Repubblica", il ministro dell'Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini, rispondendo ad alcune domande sulla Scuola edin particolare sui supplenti, annuncia un nuovo ciclo TFA.

Le parole del ministro Stefania Giannini

Il bando del terzo ciclo TFA, come ricorda il giornalista di Repubblica.it, era atteso per gennaio 2016 ed ha avuto in tutti questi mesi continui rinvii. Il ministro Stefania Giannini spiega: "È vero, ma non abbiamo fatto tutto nei tempi che ci eravamo ripromessi, c'è stato uno spostamento di mesi, ma ci sarà." Non specificando però di fatto le tempistiche.

Parole dunque che non tranquillizzano i docenti delle Graduatorie d'istituto di terza fasciain attesa della possibilità di conseguire la tanto agognata abilitazione. Il ministro annuncia inoltre che il Tfa sarà attivato solo per le classi di concorso esaurite, in base all'effettivo fabbisogno di docenti, aggiungendo inoltre che sarà l'ultimo e che poi si partirà con le lauree abilitanti non a pagamento, con relativo tirocinio nelle scuole.

Insoddisfatti i docenti di terza fascia

Questo terzo ed ultimo ciclo tfa si rende utile, continua il ministro Stefania Giannini, perché ci vorrà del tempo per avere i primi laureati con il nuovo sistema abilitante, di conseguenza si dovrà andare avanti con il percorso attuale di abilitazioni.

Purtroppo non ha specificato quando partirà di preciso il Tfa, considerato il fatto che da Gennaio 2016 i docenti non abilitati attendono invano.

La proposta di aprire le abilitazioni solo alle classi di concorso esaurite ha mandato su tutte le furie i docenti di terza fascia, ad oggi composta da circa 600 mila persone; parte di loro ogni anno lavorano regolarmente con supplenze annuali o supplenze brevi e saltuarie.

L'ultimo Tfa, se dovesse seguire i criteri elencati dal ministro, chiuderebbe le porte in faccia a molti docenti, considerando inoltre che i pregressi percorsi abilitanti non hanno mai coperto effettivamente i posti vacanti e disponibili.

In attesa di tempistiche certe e chiarimenti sul futuro, i docenti di terza fascia continuano con ogni mezzo a chiedere al ministro una prospettiva serie e ben precisa.