All’improvviso si è trovato di fronte un’automobile, in mezzo alla strada. E inevitabilmente l’ha presa in pieno, con violenza. Carlo Deriu, 28 anni, di Cagliari ma da tempo residente ad Olbia, è morto sull’ambulanza che lo trasportava al Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Troppo gravi le ferite riportate nel terribile impatto con l’utilitaria. Il cuore del povero giovane ha cessato di battere dopo poco tempo, nonostante i disperati tentativi da parte dei medici del 118 di tenerlo in vita. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale che hanno effettuato tutti i rilievi previsti dalla legge.

Il conducente dell’altra auto, una donna, è stato soccorso e se la caverà con pochi giorni di cure.

Strada maledetta

Non è il primo incidente fatale che accade nella Sopraelevata Nord di Olbia, proprio nel tratto che porta via dalla città. Secondo i rilievi effettuati dagli agenti della Polizia Municipale, infatti, Carlo Deriu, alla guida della sua potente moto, un Yamaha, intorno alle 13 stava percorrendo la strada per uscire dalla cittadina sul mare quando, all’improvviso, si è trovato di fronte un’auto che sembra abbia tentato un’inversione di marcia. La dinamica del sinistro è ancora al vaglio degli inquirenti. L’impatto è stato devastante. La violenza dell’urto micidiale. Il giovane è volato dalla moto ed è caduto rovinosamente sull’asfalto.

Non dava segni di vita.

I soccorsi

Immediato l’allarme e la telefonata al 118 che in pochi istanti ha raggiunto il luogo dell’incidente. Carlo Deriu, un ragazzo molto conosciuto ad Olbia dove gestisce una società di servizi per la nautica, è stato soccorso, ma nonostante la corsa disperata in ospedale con l’ambulanza, per lui non c’è stato più niente da fare.

Il suo cuore ha cessato dibattere di fronte ai medici che tentavano di tenerlo in vita. Ora sarà compito della Polizia Municipale di Olbia ricostruire la dinamica dell’incidente che è costato la vita al giovane cagliaritano, da tempo trapiantato nella cittadina turistica della Gallura.