Erano amici e si volevano bene da una vita. Quella che Matteo Fasolino ha perso la scorsa notte sbattendo la testa su una fioriera in piazza Vittorio Emanuele I, a Santa Teresa di Gallura (Lungoni in gallurese), cittadina turistica che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio. E il suo miglior amico, Davide Porcu, è stato indagato dai Carabinieri con l’accusa di omicidio preterintenzionale: una tragedia nella tragedia. Il giovane avrà l’obbligo di dimora a Santa Teresa e non potrà uscire dalla sua abitazione dopo le 22. Intanto il corpo del povero Matteo è stato trasferito a Sassari dove domani sarà effettuata l’autopsia per meglio capire le ragioni che hanno portato alla morte del giovane teresino.

Indagini in corso

Qualche minuto prima della mezzanotte di venerdì Matteo Fasolino aveva pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che lo ritraeva con il suo migliore amico, Davide Porcu, che ora è indagato. Da quel momento in poi quello che è successo è ancora tutto da verificare. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri il giovane in compagnia di altri amici avrebbe passato una serata in allegria per i locali quando intorno alle 3 del mattino avrebbe deciso di far rientro a casa. Proprio in questo frangente sarebbe nata una discussione con l’amico che, vedendolo non troppo lucido, avrebbe deciso di non farlo guidare prendendo le chiavi dell’auto.

Un gesto che ha scatenato una reazione: di entrambi.

Sono volate parole, forse uno spintone, non si sa ancora. Matteo sarebbe caduto più volte a terra fino a quando, tragicamente, avrebbe colpito con la testa lo spigolo della fioriera. Un colpo che poi si è rivelato fatale. Immediati i soccorsi dell’ambulanza del 118 che però purtroppo si sono rivelati inutili: il giovane era incosciente.

Era accasciato a terra vicino alla fioriera in una pozza di sangue. Sembrava morto. Il suo cuore ha cessato di battere qualche minuto dopo, nonostante i rapidi soccorsi.

Un ragazzo d’oro

Matteo Fasolino lavorava come bagnino in diverse spiagge del paese per pagarsi gli studi. Lo si poteva vedere a Rena Bianca ma anche a Capo Testa e Santa Reparata e in un residence di via Tibula.

Era un ragazzo solare e allegro che aveva ancora tutta la vita davanti. Così come l’amico d’infanzia, Davide Porcu, che lavora nel bar di famiglia in via Carlo Alberto, una delle vie centrali del paese e ora si trova indagato per omicidio preterintenzionale. Una tragica fatalità che ha fatto incrociare il loro destino.