La controffensiva scatenata dall'esercito regolare siriano con il supporto dell'aviazione russa è probabilmente la più violenta sulla martoriata città di Aleppo in cinque anni di guerra civile. Ma, stando alle notizie che arrivano da fonti militari di Damasco, sta dando i suoi frutti. Le truppe fedeli al presidente Bashar al-Assad, infatti, hanno rincoquistato il controllo del centro storico cittadino.
La prima, vera avanzata dopo due anni
La zona in questione è quella di al-Farafira, quartiere che si trova nel cuore della città vecchia. L'agglomerato urbano è stato occupato dalle forze governative, dopo che nei giorni scorsi è stato massicciamente sottoposto a raid aerei, e dunque strappato alle milizie ribelli.
La notizia, relativamente alla battaglia che si svolge casa per casa in quella che è stata definita una "Stalingrado del XXI secolo", assume una grande importanza per la guerra se vista sul versante del regime e di Mosca. Si tratterebbe infatti della prima, vera avanzata ad Aleppo dopo ben due anni di violenti scontri con la città divisa praticamente in parti uguali, tra quelle sotto il controllo del governo e dell'opposizione. In queste ore le forze del genio militare stanno procedendo al disinnesco di innumerevoli trappole esplosive che sono state disseminate dai guerriglieri dell'ex Fronte Al Nusra per coprire la fuga.
Le accuse dell'Occidente
Se la guerra procede senza pause e senza la minima possibilità di una nuova tregua, dopo il fallimento degli accordi di Ginevra, non si ferma nemmeno Washington che, insieme ai governi alleati, attribuisce alla Russia ed al regime di Assad veri e propri "crimini di guerra".
Vladimir Putin però prosegue dritto per la sua strada e non molla di un millimetro la sua solida alleanza con Damasco. Tutte le accuse formulate dall'Occidente infatti sono state rispedite al mittente, insieme conla contro accusa di Bashar al-Assad che ha ribadito a più riprese di "non aver colpe, perché la tregua è stata interrotta da altri.
Ci fermeremo - ha aggiunto il presidente siriano - soltanto quando tutti i terroristi saranno cancellati da Aleppo est". In mezzo a questo tragico scenario è arrivato anche l'appello di Papa Francesco, diretto "alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti, dei quali renderanno conto a Dio", ha sottolineato il Pontefice.
I raid dell'aviazione siriana e russa in questi giorni non avrebbero risparmiato nemmeno le strutture sanitarie. Nella tarda mattinata di oggi, infatti, la "Syrian American Medical Society" ha diffuso la notizia di un velivolo che avrebbe colpito i due più grandi ospedali di Aleppo, siti in zone ancora controllate dai ribelli. Di questo passo, la riconquista della storica città da parte del regime è solo questione di tempo anche se il prezzo pagato in termini di vite umane è già elevatissimo ed, al momento, non è quantificabile.