In Italia, negli ultimi quarant'anni le persone scomparse e poi ritrovate sono circa settantamila
Di Angelo Calvano, allontanatosi 39 giorni fa dalla sua abitazione nella frazione di Marcellina a Santa Maria del Cedro (Cs), si sono completamente perse le tracce. Nonostante i numerosi avvistamenti infondati che accompagnano ogni scomparsa (vedi uno dei casi più eclatanti, quello di Angela Celentano) e che volevano Angiolino in ogni stazione della costa tirrenica e addirittura a Gorizia, del 57enne non si sono più avute notizie da quando, nel penultimo giorno di agosto, ha lasciato la sua casa senza mai più farvi ritorno.
Ma le ricerche devono continuare senza sosta, perché Angiolino potrebbe essere vivo e lo suggeriscono le statistiche ufficiali e la cronaca degli ultimi anni.
I numeri
In Italia, le persone scomparse e poi ritrovate sono 65.858 (come accaduto ad esempio a Brunella Guagliani)contro i 25.229 delle persone mai più ritrovate, di cui un terzo sono bambini (dati del 2014). Anche se le prime ore sono cruciali per le ricerche, nel caso di Angiolino, affetto da patologie psichiche, potrebbe trattarsi di un allontanamento volontario dettato da un'ingenua curiosità. È successo migliaia di volte, succede spesso nelle menti di chi non conosce malizia. E magari è salito su un treno, oppure si trova ricoverato in una struttura sanitaria dove sta ricevendo affetto e cure come mai prima d'ora.
I motivi dell'allontanamento volontario sono molteplici
Ma cosa spingerebbe le persone ad allontanarsi? Se escludiamo le ipotesi di rapimenti e omicidi, l'adesione a sette o confraternite, la necessità di doversi rifare una identità, che in questa storia non sembrano trovare spazio, le due tesi suffragate dai dati ufficiai sono il suicidio e l'incidente.
Nel primo caso, il ritrovamento, se non avviene nelle prime ore della scomparsa, potrebbe risultare difficile, in quanto i luoghi scelti per compiere l'insano gesto, quali mari, fiumi o dirupi, inghiottiscono il corpo con possibilità di ritrovarlo che rasentano lo zero. Ma nel caso di Angiolino, anche questa ipotesi sembra non reggere.
Più realistica, invece, sarebbe la pista dell'incidente. Non è la prima volta che il santamariese, costretto all'assunzione quotidiana di psicofarmaci, fa preoccupare amici e conoscenti: molte volte, disorientato, non è riuscito a tornare a casa da solo. Ma le forze dell'ordine lo avevano subito rintracciato nelle vicinanze e riportato al sicuro. Stavolta, invece, Angiolino non si trova, nonostante i numerosi volontari che per giorni hanno battuto il territorio in lungo e in largo. Potrebbe aver avuto un malore, potrebbe essere scivolato e aver sbattuto la testa perdendo la memoria. Ma a Santa Maria del Cedro, centro balneare dell'alto Tirreno cosentino, tutti aspettano il suo ritorno. Nonostante l'inesorabile scorrere del tempo.