Sono trascorsi quasi cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e gli eventi che hanno caratterizzato questo conflitto sono talmente tanti che per studiarli tutti occorrerebbero decenni. Per quello che riguarda però il fronte italiano, c’è un episodio ancora oggi poco conosciuto e che riguarda la storia di un forte blindato.
Era chiamato forte leone e fu pensato e costruito sulle alture feltrine protese verso il Trentino, allora facente parte dell’Impero Austro-Ungarico.
Un'eroica resistenza
Allo scoppio della guerra, il fronte si spostò così rapidamente che questa struttura e le sue potentissime artiglierie non avevano efficacia come raggio di tiro.
Furono quindi smontate e reimpiegate su affusti da campagna, in maniera da renderle mobili.
La guerra raggiunse questa fortezza nel novembre del 1917, quando essa e la sua guarnigione, composta dal XXXVI° Battaglione ‘Monte Pavione’ furono chiamati ad arginare la corsa delle truppe imperiali verso le sottostanti Valsugana e Feltre.
Purtroppo però, gli uomini del Pavione non erano provvisti di molte munizioni né di molte scorte alimentari e questo consentì al presidio italiano di trattenere il nemico giusto per consentire alle altre truppe italiane in ritirata nelle retrostanti vallate, di attestarsi sul Monte Grappa e sul fiume Piave per l’ultima coraggiosa difesa.
Solo uno sparuto gruppo di circa venti persone riuscì a fuggire dalla fortezza beffando l’accerchiamento nemico, tutti gli altri uomini del ‘Monte Pavione’ caddero prigionieri.
Un episodio dimenticato
A oggi, i nomi di quelle centinaia di uomini che impedirono eroicamente la calata degli avversari nelle pianure venete rimane sconosciuto.
Ad annunciare però il ritrovamento di una cinquantina di nomi è ora il Centro Studi sulla Grande Guerra ‘Forte Leone’, un gruppo di ricercatori storici riunitisi senza scopi di lucro, che da anni si occupa di fare ricerche proprio in questo settore del fronte italiano.
"Dalle nostre ricerche, eseguite nel web e rovistando fra archivi privati e pubblici, siamo riusciti a risalire all’identità parziale di cinquanta membri del Battaglione ‘Monte Pavione’; per noi che amiamo questo piccolo pezzo di storia della Grande Guerra è un grandissimo successo, sapendo che, al centenario della battaglia del Forte Leone, mancano poco più di 365 giorni".
Così ci racconta uno dei ricercatori del Centro Studi, che continua dicendosi fiducioso di riuscire a portare a termine questo progetto, da loro chiamato ‘1917: La sfida’, consistente nel trovare tutti i nomi dei membri del battaglione di cui sopra.
Si tratterebbe di ricostruire una pagina di storia importante seppur breve e di poter restituire dignità a chi combattè lassù in quei pochi giorni, probabilmente con il terrore di non riuscire a tornare a casa a rivedere la sua bella o la madre.
Nel loro sito intitolato al ‘Battaglione Dimenticato’ oltre a pubblicare articoli su varie tematiche riguardanti la Grande Guerra, danno notizia di questo nuovo traguardo di 50 nomi del presidio del forte ritrovati.
Le ricerche proseguiranno e presto, verranno impiegati nuovamente canali mediatici per poter raggiungere le persone, in cerca di un bisnonno, di alcuni racconti orali tramandati o di qualche fotografia per completare questo puzzle di quasi un secolo fa.