Con oltre dieci milioni di visualizzazioni il video di Sara Giada Gerini, pubblicato sulla sua pagina Facebook, è diventato virale sulla rete. In meno di 70 secondi la ragazza, sorda dalla nascita, lancia il messaggio FacciamociSentire per chiedere a tutte le televisioni, di trasmettere i propri programmi con i sottotitoli per dare la possibilità anche ai sordi, di poter scegliere cosa guardare.
La storia di Sara Giada Gerini
Una rosolia al quarto mese di gravidanza è stata la causa della sordità di Sara Giada Gerini, un ‘handicap invisibile’ come lo definisce la ragazza, che non gli ha impedito di vivere.
Trentasei anni, nata a Carbonia, ma residente a Cagliari, nonostante la sua disabilità ha vissuto una vita ‘serena’ frequentando Liceo e Università e giocando per 25 anni a pallavolo, fino ad ottenere il secondo posto ai campionati europei del 2011 in Turchia con la nazionale dei non udenti. In merito alla pallavolo, colpisce il suo messaggio su Facebook nel ricordo del cartone animato degli anni 80 Mila e Shiro: ‘i sottotitoli non esistevano. Fa nulla, io mi mettevo li davanti alla TV a fantasticare sui loro dialoghi’.
Il video messaggio #FacciamociSentire
Con un video cliccatissimo su Facebook, con già 10 milioni di visualizzazioni in dieci giorni, Sara Giada Gerini lancia il suo appello affinché tutti i programmi televisivi vengano sottotitolati.
‘Ciao a tutti’ sono le uniche parole che la ragazza pronuncia prima di lanciare il suo messaggio con una serie di messaggi scritti su dei cartelli.
Dopo la sua presentazione, ‘sono sorda e oralista’, parte il messaggio per dare ai non udenti le stesse possibilità di accesso alla comunicazione televisiva, delle persone udenti.
La richiesta è quella di avere i sottotitoli 24 ore al giorno. Una iniziativa di civiltà, la definisce la ragazza, che dovrebbe coinvolgere tutti, per abbattere ‘questo muro che ci divide’. La Gerini poi chiede al popolo di Facebook di condividere la sua pagina e in pochi giorni il suo appello viene accolto da oltre 400 mila utenti, che interagiscono con la ragazza anche con commenti, che raccontano le loro storie di ‘silenzio’.
E per essere coerente con la sua battaglia, Sara ha scorporato il canone Rai dalla bolletta di energia elettrica, perché molti telegiornali, film e programmi della tv di stato, non hanno i sottotitoli o quando sono presenti arrivano in ritardo. La silenziosa battaglia di Sara sta già facendo molto rumore!