Il Terremoto che ha nuovamente colpito il centro Italia questa mattina è di intensità straordinaria. Mai si era avuta, dopo il 1980, una scossa sismica di magnitudo 6.5, nemmeno nel drammatico terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2009.
Il precedente risale a 36 anni fa, quando il terremoto colpì l'area tra il Vulture e l'Irpinia, in Campania e in Basilicata, causando 2914 morti, quasi 9 mila feriti e circa 280 mila sfollati. E' stato il terremoto più drammatico e disastroso della storia italiana recente. Il dramma nel dramma: ancora oggi ci sono cittadini sfollati, dimenticati nelle aree provvisorie di accoglienza.
Il ritardo nei soccorsi
A causa di carenze infrastrutturali i mezzi di soccorso ebbero difficoltà a raggiungere le aree terremotate. Inoltre mancava una struttura organizzativa che fosse in grado di guidare le operazioni di soccorso. Le popolazioni vennero raggiunte dai soccorsi solo 5 giorni dopo il sisma. I ritardi e le inadempienze furono denunciati dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini in un discorso pubblico in televisione, che provocò la rimozione dall'incarico del Prefetto di Avellino, Attilio Lobefalo, le dimissioni Ministro dell'interno dell'epoca, Virginio Rognoni, e scosse le coscienze. Centinaia di volontari si misero al servizio della macchina dei soccorsi.
Gli aiuti internazionali
Diversi Paesi si mobilitarono in sostegno delle zone terremotate, mandando uomini, mezzi e fondi, in particolare: Stati Uniti, Germania Occidentale (solo 9 anni dopo il Paese verrà riunito), Arabia Saudita, Iraq, Algeria, Belgio, Francia, Austria, Jugoslavia, Svizzera.
Gli scandali della ricostruzione
In ogni tragedia ci sono gli sciacalli pronti a cogliere l'occasione, non solo tra chi rovista tra le macerie, ma soprattutto tra chi a livello politico-istituzionale, e tra imprenditori senza scrupoli, fiuta l'affare.
Lo abbiamo sentito nitidamente in un'intercettazione telefonica, tra due costruttori, che ridevano sonoramente alla notizia del terremoto che aveva colpito L'Aquila. Ma lo scandalo per antonomasia è rappresentato dalla ricostruzione dell'Irpinia, tra annosi ritardi, dirottamenti di somme, speculazioni e opere mai completate.
Nello scandalo furono coinvolti politici di spicco a livello locale, regionale e nazionale, funzionari, camorristi. Alcuni di questi politici hanno tutt'ora un ruolo da protagonista nell'attuale classe politica.
La gestione del terremoto dell'Irpinia rappresenta il modello negativo, indicativo di tutto ciò che bisogna evitare in occasione di questi drammatici eventi. Purtroppo però gli speculatori sono sempre pronti alla porta e non sempre le istituzioni e la politica sono in grado di lasciarli fuori.
Gli aggiornamenti sul terremoto odierno
Se fortunatamente non ci sarebbero stati morti in seguito alla fortissima scossa delle 7.41, i danni materiali ed economici provocati sono particolarmente gravi.
Molti edifici, risparmiati dagli eventi sismici precedenti, oggi sono crollati o inagibili, comprese abitazioni ed esercizi commerciali e molte aree sono di difficile accesso. Di conseguenza ci sono nuovi sfollati e la necessità di assistenza cresce a dismisura.
A rendere il quadro ancora più drammatico la notizia, di poco fa, secondo la quale il centro di Arquata del Tronto non esisterebbe più. Con la scossa di questa mattina è crollato tutto quello che ne rimaneva. E' ora diventato un paese fantasma.
La terra sembra non fermarsi. Dopo la scossa di grado 6.5, si sono ripetute oltre 130 scosse (fino alle 13.30), perlopiù di media e medio-alta intensità.