Ieri all’Arena di Giletti, su Rai1 una classica storia all’Italiana. Si è trattato il tema che descrive un’Italia sempre meno meritocratica, e addirittura che fa il proprio lavoro con dedizione e professionalità viene prima punito con un ruolo di second’ordine rispetto a prima e costretto ad abbandonare il proprio lavoro.
Ma vediamo cosa è successo
Il fatto risale allo scorso maggio 2015 quando Andrea Franzoso oggi ex dirigente delle Ferrovie Nord di Milano denuncia l’allora Presidente delle Ferrovie Nord di Milano, Norberto Achille, per le sue spese pazze di circa 430 mila euro, tra locali alla moda orologi, champagne, frutta e verdura per la casa e multe.
L’ex Presidente dava spesso e volentieri l’autovettura aziendale al figlio Marco, che per correttezza sottolineo non è soggetto a nessun provvedimento disciplinare. Il Franzoso è riuscito in un anno e poco più a prendere multe per 180 mila euro con l’auto aziendale in dotazione al padre, sempre per correttezza coperto da una polizza assicurativa che permette in maniera sporadica l’utilizzo anche ai componenti della casa.
Ad Andrea Franzoso e al suo collega Luigi Nocerino, viene dato il compito di controllare le spese dei dirigenti delle Fnm una volta aver raccolto e documentato tutte le spese si recano dal loro superiore, che gli sconsiglia vivamente di denunciare il fatto, e gli consiglia, prima di raccogliere del materiale così scottante, di recarsi da lui.
Andrea Franzoso si reca dai Carabinieri
Gli uomini dell'Arma gli prospettano 3 possibilità: una denuncia anonima, denuncia come fonte confidenziale, oppure con nome e cognome. Andrea compila la denuncia con nome e cognome, perché convinto di fare bene il suo lavoro per cui è pagato, ma invece di essere promosso, come si aspettava e di solito è quello che avviene in un paese civile, Andrea Franzoso viene spostato in un ufficio a guardare un muro, stessa sorte riservata a Luigi Nocerino.
Entrambi chiedono aiuto ai sindacati che li riempiono di false promesse ma alla fine se ne lavano le mani, così entrambi sono stati costretti a dimettersi dalle Fnm e a cambiare lavoro.
Intervistato per la prima volta l’ex direttore Fnm Norberto Achille
Il giornalista dell’Arena di Giletti dopo giorni e giorni di posteggio sotto casa dell’ex direttore, riesce a farsi rilasciare un’intervista a volto coperto, dove lui ammette qualche errore di gestione e spese pazze della carta di credito aziendale, ma per lo più incolpa suo figlio Marco Achille, che ha fatto un uso scellerato sia della macchina che della carta di credito, per quanto riguarda la spesa delle 180mila euro di multe non riesce a darsi una spiegazione logica.
Le multe per il momento sono state pagate dalla società cioè dai contribuenti, cioè da noi Italiani, la famiglia Achille per il momento ha restituito solo 70mila euro delle multe, non ci resta che attendere il processo che si terrà fra qualche giorno, vi terremo aggiornati.