Sicuramente potrà essere definita la scoperta archeologica del secolo. Ad Agrigento, da circa un mese, è a lavoro il team di archeologi, diretti da Luigi Caliò dell'Università degli Studi di Catania, per il rinvenimento dell'Antico Teatro a due passi dalla splendida Valle dei Templi. Una struttura che, dai primi accertamenti, risalirebbe al III secolo a.C. Un'epoca di grande trasformazione per la città siciliana che, soprattutto dal punto di vista sociale e politico, coincide con l'arrivo dei Romani e la ridefinizione dei rapporti fra le comunità dell'isola.
Un periodo di grande trasformazione nel quale è difficile collocare l'antico Teatro. Seppur nella sua natura prettamente ellenistica, la struttura che sta venendo fuori rappresenta davvero qualcosa di straordinario e forse, unico al mondo. Un Teatro non Greco, Romano o Ellenistico, ma tipicamente "Agrigentino". E' infatti nella sua natura più intrinseca che la struttura rappresenta una delle più significative rappresentanze di uno sviluppo monumentale di una popolazione che, in quel frangente storico, vive in una cultura cosmopolita dove si riconosce nelle proprie tradizioni architettoniche che, per materiali e tecniche costruttive, continuano ad essere presenti.
Ciò che sta venendo fuori
L'apertura dei saggi da parte degli esperti del Politecnico di Bari e dell'Università di Catania ha fatto in modo di scoprire che la parte superiore del Teatro doveva essere in comunicazione con il sistema di terrazze retrostante, uno dei quali scoperto nelle ultime settimane con gli scavi nella parte settentrionale del sito.
L'antico Teatro, dal punto di topografico si affacciava verso la Valle dei Templi di Agrigento; un punto di vista accuratamente scelto e privilegiato che risponde ai criteri urbanistici dell'epoca ellenistica. L'area di circa 50 mila metri quadrati rappresenta una delle agorà più ampie del mondo antico, paragonabile solo a quella di Atene.
L'agorà di Morgantina, ad esempio, ha una estensione di circa 30 mila metri quadrati.
A livello planimetrico, le strutture di terrazzamento radiali che definivano la forma circolare dell'edificio, sono configurate su due ordini concentrici che determinano una circonferenza più ampia: altro non è che un koilon/cavea dal diametro di circa 100 metri che ad Est è delimitato dal tracciato del Cardo 1.
Ma non è solo Teatro quello che sta venendo alla luce. Infatti gli archeologici avrebbero scoperto un sistema di piazze che formano gli elementi monumentali. Una vera scenografia Ellenistica che sta emergendo che si aggiunge al grande patrimonio culturale/archeologico della città dei Templi e che sta certamente incuriosendo i più appassionati della storia.