L’allarme lanciato dagli esperti sulla possibilità di un forte Terremoto, forse il temutissimo Big One, il sisma più forte della storia americana, è stato una conseguenza dallo sciame sismico che si è verificato nel mese di ottobre sotto il lago Salton, nella zona sismica di Brawley. Una regione colpita da numerosi terremoti e molto vicina alla faglia di Sant'Andrea, da sempre l’incubo dei sismologi e della popolazione della California.

L’allarme non arriva da un gruppo di sprovveduti. L’affermazione che la faglia di Sant'Andrea sia bloccata, carica e pronta a esplodere è sottoscritta dai ricercatori che hanno preso parte ad una conferenza tenutasi a Long Beach.

Il direttore del Southern California Earthquake Center, Thomas Jordan, si dice preoccupato dalla lunga fase di quiescenza. Infatti, nell’ultimo secolo, la placca nord americana si è mossa verso nord-ovest di circa 5 metri, mentre la faglia di Sant’Andrea non ha scaricato la tensione accumulata. Un comportamento anomalo rispetto ai precedenti storici. Infatti, l'ultimo grande terremoto in California risale al 1857, con una scossa di magnitudo 7.9 che si verificò tra Monterey County e le montagne di San Gabriel.

Big One, una catastrofe biblica

Uno studio condotto lo scorso anno da Jordan e dal suo team di ricercatori, ha calcolato che la possibilità che si verifichi un terremoto di magnitudo 8.0 in California nei prossimi trent’anni è del 7 per cento.

Percentuale tutt’altro che bassa, specie se si considerano le catastrofiche conseguenze che seguirebbero.

Un rapporto del 2008 dell’US Geological Survey calcolò che un terremoto lungo la faglia sud di Sant’Andrea, di magnitudo 7.8, potrebbe provocare più di 1.800 morti, 50.000 feriti e oltre 200 miliardi di dollari di danni.

Senza considerare la paralisi di tutti i servizi, compresi quelli essenziali, la distruzione di infrastrutture, strade, linee elettriche, acquedotti, fognature.

Ma cos’è la faglia di Sant'Andrea? Una frattura geologica che attraversa per quasi 1300 chilometri la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. Queste due placche sono visibili ad occhio nudo osservando la parte meridionale della fraglia nella valle denominata Laguna di Sant’Andrea.

Il colpo di scena

Però, in questo scenario preoccupante potrebbe esserci un insperato spiraglio. Dopo lo sciame sismico del mese di ottobre, lo stesso che desta tanta paura, gli scienziati hanno scoperto una seconda faglia lunga oltre 50 chilometri che corre parallela a quella di Sant’Andrea. Un elemento che potrebbe comportare una revisione di tutti i modelli relativi al rischio sismico dell’area comprendente Los Angeles.

Salton Trough è il nome di questa faglia, finora sconosciuta perché nascosta dal Mar Salton, un lago salato. È stata scoperta per caso da un gruppo di ricercatori che stavano facendo rilevazioni sismiche utilizzando strumenti molto sofisticati e incrociando i risultati ottenuti con quelli preesistenti.

L’esistenza di questa faglia potrebbe spiegare perché negli ultimi mille anni si sono verificati meno terremoti disastrosi di quanti prevedibili. In pratica, il merito sarebbe di questa frattura che ha scaricato parte dell’energia caricata dalla faglia di Sant’Andrea. Insomma, una combinazione che potrebbe spiegare perché, fino ad oggi, non si sia verificato il terribile Big One.