In Calabria, e precisamente nella città di Cosenza, un giovane di 20 anni, affetto da una rara sindrome genetica e con l’aorta sul punto di rompersi, è stato salvato da un intervento innovativo mai eseguito prima in questa regione. Il personale medico gli aveva dato solo tre ore di vita. Diversi i ringraziamenti rivolti all'equipe medica da parte della mamma del giovane.
All'ospedale Annunziata di Cosenza un intervento mai tentato prima in Calabria salva un giovane di 20 anni
A Cosenza, all’interno dell’ospedale Annunziata, si è compiuto un vero miracolo della medicina.
Grazie al coraggio e alla competenza dell’équipe cardiochirurgica, è stata salvata la vita a Raffaele, un ragazzo di appena vent’anni affetto da una rara sindrome genetica. La notizia, riportata dal Corriere della Calabria sta facendo il giro d’Italia.
L’aorta stava per rompersi: solo tre ore di tempo per intervenire
Raffaele soffriva di una forma particolare della sindrome di Marfan, una malattia ereditaria che indebolisce le pareti dell’aorta. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate: un aneurisma di dieci centimetri minacciava di spezzarsi da un momento all’altro.
I medici avevano stimato che il ragazzo avrebbe resistito solo tre ore senza un intervento immediato. Diversi ospedali avevano rifiutato di operarlo, ritenendo il caso troppo rischioso.
Ma a Cosenza, i medici hanno deciso di non arrendersi.
L’intervento “mai tentato prima" in Calabria
A guidare l’operazione è stato il dottor Paolo Piro, insieme al cardiochirurgo Marco Valente e a una squadra multidisciplinare. L’obiettivo era ricostruire il tratto dilatato dell’aorta e inserire una protesi endovascolare, una struttura interna che rinforza le pareti arteriose evitando la rottura.
Un intervento di altissimo rischio, mai eseguito prima in Calabria, ma che si è concluso con successo: l’aorta è stata stabilizzata e il giovane è stato salvato. Dopo l’operazione, Raffaele è stato poi trasferito in elisoccorso presso il Policlinico Gemelli di Roma per completare la terapia.
Un esempio di eccellenza medica nel Sud Italia
Questo straordinario salvataggio rappresenta una vittoria per la sanità calabrese. Dimostra che anche nel Sud esistono professionisti di altissimo livello, capaci di affrontare casi estremi con competenza, innovazione e umanità.
Oggi, fanno sapere i medici, Raffaele è fuori pericolo. La sua storia non è soltanto un racconto di medicina, ma una lezione di coraggio e speranza: perché anche nei luoghi più difficili, dove spesso si parla solo di carenze e di malasanità, può nascere un gesto di eccellenza.